Da lunedì 8 gennaio andrà in onda su Rai 1 in prima serata La Storia, serie TV in 4 puntate, tratta dal romanzo omonimo di Elsa Morante con Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga per la regia di Francesca Archibugi. Prodotta da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction e Thalie Images si è valsa della sceneggiatura di Giulia Calenda, Francesco Piccolo, Ilaria Macchia e la stessa Francesca Archibugi, L’Italia è in guerra al fianco della Germania quando in una giornata del 1941, un soldato tedesco capita per caso a Roma, nel quartiere San Lorenzo in cerca di una casa chiusa. É ubriaco quando incontra Ida Ramundo vedova Mancuso (Jasmine Trinca), una maestra elementare di origine calabrese già madre di Nino (Francesco Zenga) che lo fissa impaurita. Infatti Ida è ebrea da parte di madre, anche se è stata battezzata. Ida viene stuprata dal soldato tedesco e da questa violenza nascerà un bambino: Useppe.
Noi di Mydreams abbiamo seguito la conferenza stampa di presentazione alla presenza del vice direttore di Rai Fiction Francesco Nardella, gli sceneggiatori, la regista e il cast quasi al completo per la mancanza di Valerio Mastandrea.
Dopo la visione del trailer ha preso la parola Francesco Nardella che ha detto: «Non è la prima volta che Rai Fiction porta nelle case degli italiani un prodotto di grande qualità tratto da un’opera letteraria. La Storia di Elsa Morante è uno dei romanzi più importanti della letteratura del ‘900 e, pubblicato per volontà dell’autrice in edizione economica tascabile nel 1974, vendette milioni di copie ma non fu ben accolto dalla critica in quegli anni un po’ complicati per il nostro Paese. Oggi siamo certi che è un capolavoro. Lo scrittore molte volte è come uno sciamano che predice il futuro sulle sorti rosee di una sua opera. Ne La Storia ci sono molti temi di un’attualità sconvolgente e soprattutto quello della guerra che purtroppo si ripropone in molte parti del mondo. Le vite dei protagonisti ne sono sconvolte e rientrano di diritto nella Storia. Ida,la protagonista riesce nonostante tutto a mantenere una sua dignità non solo come maestra ma come persona anche se schiacciata dagli avvenimenti. Per quanto riguarda la serie TV posso dire che siamo orgogliosi del risultato raggiunto per l’alta professionalità di tutti e spero che il pubblico da casa la accolga come merita».
Il produttore Roberto Testa ha affermato: «Non è stato semplice risalire ai diritti d’autore che erano ritornati in possesso degli eredi della scrittrice Elsa Morante dopo la trasposizione del romanzo fatta per la regia di Luigi Comencini. (n.d.r. Miniserie televisiva realizzata nel 1986, in due puntate con Claudia Cardinale). Ovviamente c’è stato un serio sforzo produttivo che ha superato i 100 milioni di euro e siamo fiduciosi che il pubblico da casa non farà mancare il suo sostegno. Il primo ad aderire è stato Francesco Piccolo che si è subito entusiasmato, poi è stata la volta di Francesca Archibugi e, a ruota, tutti gli altri. Quando hai delle risposte immediate il lavoro diventa più semplice e sai di percorrere la strada giusta».
Giulia Calenda ha detto di non aver voluto vedere di proposito la miniserie girata da Comencini per non esserne condizionata in sede di scrittura mentre Ilaria Macchia e Francesco Piccolo hanno riferito di averla vista anche se oggi una sceneggiatura si scrive in modi e in tempi diversi.
Indubbiamente gli sceneggiatori hanno subito il fascino della narrazione e una sorta di soggezione verso l’autrice. Per quanto riguarda le critiche violentissime mosse a suo tempo alla Morante, Francesco Piccolo ha riferito che l’autrice non rispose mai ai suoi detrattori forte del largo consenso avuto dai lettori. E la regista Francesca Archibugi puntualizza che a detta di Goffredo Fofi, la Morante se la rideva e che lei ha iniziato a lavorare a La Storia in modo libero e senza la preoccupazione di riscattare la scrittrice da alcuna ingiustizia. Si è reputata un’artigiana coniugando tecnica ed intuito.
É stata poi la volta di Jasmine Trinca che alla domanda relativa al come avesse costruito il suo personaggio, ha risposto: «Semplicemente con l’aiuto e la collaborazione di tutti. Per me la Morante è stata sempre un mito. Mia figlia si chiama Elsa e ho frequentato il quartiere Testaccio a Roma. In un certo senso ero predestinata ad essere Ida, un personaggio che attendevo da tempo e non mi sono lasciata sfuggire questa occasione che mi ha arricchita come donna e come attrice. Ida è un personaggio epico e fa parte della categoria dei disgraziati, degli ultimi. Il mio corpo si è adattato a Ida in questi sei lunghi mesi di lavorazione. Ma anche gli altri personaggi rappresentano, ciascuno a suo modo, una tappa dell’esistenza di Ida. Il nostro è stato un racconto collettivo».
Elio Germano ha detto che purtroppo anche oggi ci sono le guerre e due in particolare, le abbiamo a pochi chilometri dal nostro Paese e ha proseguito: «Non abbiamo messo ancora in pratica i principi fondanti della nostra Costituzione che si basa sulla condivisione e non sulla sopraffazione di un popolo sugli altri. Le guerre le subiscono i poveri, gli umili, i deboli. Il mio è un personaggio tipico della commedia all’italiana, un personaggio irrisolto e sapere questo mi ha molto aiutato sul piano professionale. Quali sono le motivazioni profonde che ci spingono ad essere buoni o cattivi? Suggerisco di studiare la Storia del nostro Paese senza fare ricorso ad alcuna ideologia ma sviluppando idee personali in merito».
Asia Argento ha poi parlato del suo personaggio, la prostituta Santina: «É una donna sgangherata, miserabile tra sogni e sortilegi. Devo dire che ogni mattina, durante la lavorazione, mi svegliavo felice sapendo di interpretarla e non mi spaventavano le 4 ore di trucco per coprire i miei tatuaggi!».
É stata poi la volta delle domande.
Francesca Archibugi, ha visto la miniserie girata da Comencini?
«Non ho avuto cuore di guardarla. Già il romanzo della Morante era schiacciante. Ovviamente so che Comencini è un grandissimo regista. Ricordo il suo Pinocchio televisivo. Ho trovato vincente l’inizio della sceneggiatura con Nora che confessa a Ida di essere ebrea. Ho preteso che nel cast ci fossero soltanto attori italiani e mi sono sentita protetta dalla produzione. Ho avuto la fortuna di lavorare con collaboratori geniali a partire dagli sceneggiatori, scenografi, costumisti e le musiche di mio marito. (n.d.r. Battista Lena )».
Jasmine Trinca, come ha preparato il suo personaggio? Ha letto La Storia?
«Ho già risposto alla prima parte della domanda. Certo, ho letto il romanzo della Morante e mi sono attenuta alle indicazioni della regista per tutte le quattro puntate che non sono state semplici: grandi trasformazioni del personaggio ma restando con lo sguardo di una bambina».
Quali le location ?
Francesca Archibugi: «Non voglio rispondere a questa domanda , posso dire soltanto che alcune le abbiamo ricostruite».
Roberto Testa: «Posso dire che abbiamo ricostruito San Lorenzo e che non è facile girare a Roma un film in costume anche se sono rimasti intatti degli scorci».
Jasmine Trinca, cosa le ha lasciato Ida? Quale scena è stata più difficile da girare?
«Rispondo con non so. Il lavoro fatto è stato molto profondo e meditato racchiuso in tante scene madri che non voglio svelare . I miei figli mi hanno dato tanto, molto».
Cosa può dire Ida alle donne di oggi?
«Ida è smarrita ma serena anche in quelle circostanze drammatiche. Riesce ad attraversare la guerra con grande dignità e non è poco».
Francesca Archibugi, che idea si è fatta delle critiche politiche mosse alla Morante?
«Per saperne di più vi invito a leggere L’anno della storia di Angela Borghese che ripercorre in modo circostanziato il dibattito politico e culturale sul romanzo. Ma il libro è stato più forte di tutti e le polemiche e le critiche vanno contestualizzate in quel periodo. Bisogna tuttavia riconoscere che allora c’era un grande fermento culturale e che purtroppo oggi non esistono più libri che spaccano l’opinione pubblica».