Partirà dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum il viaggio del MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) verso la mostra “Thalassa. Meraviglie sommerse del Mediterraneo”.
L’esposizione, in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal prossimo 5 dicembre al 9 marzo 2020, troverà infatti un primo momento di divulgazione nell’ambito della prestigiosa manifestazione di Paestum.
Si segnala quindi che da giovedì 14 novembre sino a domenica prossima lo stand del MANN racconterà al pubblico del Salone, tramite pannelli e video i contenuti, le caratteristiche e le innovazioni tecnologiche che hanno portato alla realizzazione della mostra “Thalassa”: quattrocento reperti, provenienti da prestigiose istituzioni italiane ed internazionali tracceranno la natura polisemantica di un “Mare-nostrum” che, già nell’antichità, aveva un profondo valore simbolico, culturale ed economico. Saranno, infatti, molteplici i filoni tematici che saranno approfonditi dalla mostra: un focus ad hoc sarà dedicato all’archeologia subacquea, dagli albori degli studi negli anni Cinquanta del Novecento (tra i primi ritrovamenti, le statue del porto di Baia, le migliaia di lucerne dal porto di Pozzuoli, l’elmo dal relitto di Albenga) alla sperimentazione tecnologica del terzo millennio (grazie a robot e strumentazioni raffinate). Sarà poi possibile ammirare i gioielli in oro, le pregiate coppe di vetro, parti di statue bronzee ed oggetti della vita di bordo del relitto di Antykithera, le sezioni di nave ed anfore vinarie del relitto rinvenuto nel 1990 a largo di Punta Licosa.
“Thalassa. Meraviglie sommerse del Mediterraneo” andrà anche oltre la matrice archeologica, per promuovere un messaggio dall’alto valore culturale come sottolinea il Direttore Paolo Giulierini: “Il mare è anche avventura, fascino dell’esotico, crocevia di culture: per questo ‘Verso thalassa’ abbiamo ospitato la mostra su Corto Maltese nel quadro del progetto Obvia e questo spiega il calendario di eventi che accompagnerà i giorni iniziali dell’ esposizione. Il mare è, infine, ambiente da tutelare: nel percorso si succedono le fasi antiche e quelle future del Mediterraneo mentre, praticamente a fianco, la mostra -Capire il cambiamento climatico-, realizzata con il National Geographic, ci parla di quanto le plastiche e le altre forme di inquinamento insidino le nostre acque”.
Il progetto espositivo di “Thalassa” è nato nel più ampio framework di collaborazione con l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana: questa rete di ricerca è stata resa possibile dall’impegno del prof. Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, scomparso tragicamente nella sciagura aerea di marzo 2019.
“Teichos. Servizi e tecnologie per l’archeologia”, ancora, ha promosso l’esposizione, che è stata realizzata anche in sinergia con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei.
La mostra ha ottenuto il patrocinio morale di: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Campania, Comune di Napoli ed Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale (Napoli-Salerno-Castellammare di Stabia).