Il teatro Mercadante di Napoli ospita fino al 12 maggio La ragazza sul divano di Jon Fosse, regia di Valerio Binasco con Pamela Villoresi, Isabella Ferrari, Valerio Binasco, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano, Fabrizio Contri, Giulia Chiaramonte.
Scritta nel 2002 la commedia fu rappresentata per la prima volta nello stesso anno presso il Royal Lyceum Theatre di Edimburgo riscuotendo un’ottima accoglienza tanto da renderla popolare nel resto d’Europa.
Non è la prima volta che l’attore-regista piemontese Valerio Binasco si cimenta con un testo dello scrittore e drammaturgo norvegese,Premio Nobel per la letteratura 2023. Dopo Qualcuno arriverà 2007, E la notte canta e Un giorno d’estate 2008, Sogno d’autunno 2017 ed ora è ora la volta de La ragazza sul divano, una produzione del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo.
Nelle note di regia Valerio Binasco spiega così la sua predilezione per Jon Fosse: «Amo la percezione fuori fuoco della realtà che trovo nei testi di Fosse. Ogni volta ho la sensazione di trovarmi dinanzi ad un grande affresco sull’umanità, ne percepisco fortemente il senso ma non riesco a metterlo a fuoco. É come se venissi costretto a guardare solo la luce e l’ombra che c’è tra una cosa e l’altra, tra una persona e l’altra.Fosse è un autore che istiga in modo irresistibile il mio bisogno di fare teatro con delicatezza,da ritrattista, un teatro innamorato dei volti delle persone, dei loro occhi,del loro silenzioso e spesso inutile fluire attraverso la vita».
La ragazza sul divano vede protagonista una donna di mezza età DONNA (Pamela Villoresi), intenta a dipingere il ritratto di una ragazza seduta su un divano. L’immagine che la ossessiona è quella di lei stessa da giovane attraversata da dubbi ed incertezze. Accanto a lei c’è un UOMO, suo marito (Valerio Binasco) che tenta in tutti i modi di consolarla. Ma ecco che prendono vita sulla scena altri enigmatici personaggi: la MADRE (Isabella Ferrari), una donna nevrotica che è l’amante dello ZIO (Michele Di Mauro) delle due sue figlie SORELLA-RAGAZZA (Giulia Chiaramonte-Giordana Faggiano) e per ultimo il PADRE (Fabrizio Contri).
Dai dialoghi tra i personaggi che volutamente non hanno un nome di battesimo, si comprendono le ferite psichiche subite nell’infanzia dalla protagonista manifestate in un continuo scambio di battute tra il passato e il presente dove il conflitto con i genitori e l’invidia per la sorella si fanno strada in modo struggente e rabbioso.
Le capacità attoriali degli interpreti tra i quali segnaliamo un’immensa Pamela Villoresi da subito catturano gli spettatori presenti in sala ammaliati e soggiogati dalle vicende narrate che a poco a poco si snodano con tutto il carico di dolore e di frustrazione. Da un giradischi d’epoca si sente la voce di Leslie Gore nella canzone You Dont’t Own Me mentre l’anta di un frigorifero rimane socchiusa proiettando la sua algida lucina sulla parte sinistra della scena completata da un tavolino con due sedie di metallo e formica, una lavatrice, un divano, e sul fondale un quadro riempito di colori attraverso i gesti concitati e fulminei di Donna e che, illuminato si trasforma in una camera da letto attraverso le magie operate da Nicolas Bovey e Simone Rosset. Anche i costumi di Alessio Rosati ci trasportano in quest’atmosfera anni ‘60 foriera di cambiamenti e contestazioni.
La ragazza sul divano affronta i temi della solitudine, dell’abbandono, dell’alienazione così feroci ed attuali.Assistere allo spettacolo significa rendersi conto fino in fondo delle nostre fragilità e di come sia difficile fare incontri umani che siano in grado di cambiare in meglio la nostra vita.
Anche noi come Donna ad alcune impellenti domande rispondiamo con i non so ma La ragazza sul divano è una spinta ulteriore a riflettere ed azzardare risposte per non patire ulteriori solitudini.
Lo spettacolo di alto livello ha pienamente meritato i forti e calorosi applausi degli spettatori.