Il Teatro Libero apre le porte, dal 14 maggio all’1 giugno 2014, allo spettacolo “Per Soli Uomini”, di Massimo Sgorbani, per la regia Giovanni Battaglia, con Giovanni Battaglia e Alessandro Castellucci, luci e tecnica Alessandro Tinelli, ideazione grafica e scena Andrea Finizio e Chiara Salvucci, produzione Teatro Libero.
Quarant’anni fa l’oggetto massimo del desiderio era il corpo vivo di una donna. Non era facile come oggi vederlo, ancora meno toccarlo, e questo lo rendeva ancora più eccitante. Le immagini del corpo nudo erano palliativi della sua assenza, pallidi riflessi di una presenza così difficile da procacciarsi.
Oggi invece è l’immagine a essere oggetto massimo del desiderio e il corpo a essere suo pallido riflesso. Chi è cresciuto e vive a contatto con la pornografia ha del sesso un rapporto idealizzato: corpi glabri e muscolosi, donne vogliose, peni enormi, seni rigonfi, copule interminabili, godimenti esagerati. Un sesso senza odori, senza sudori, senza difetti, senza intoppi. Il paradigma pornografico produce lo svilimento dell’esperienza vissuta in confronto al suo ineguagliabile modello di riferimento.
Luca e Guido, i protagonisti di Per Soli Uomini, sono i tipici esemplari di una specie umana cresciuta in questa cultura. Parlano ossessivamente di donne e di sesso, riferiscono in modo dettagliato le loro esperienze sessuali, oscillando tra goliardia e il cameratismo in odore di misoginia. Entrambi, tuttavia, nascondono dei segreti che mai confesserebbero all’altro. Un episodio imprevisto però porterà a galla i loro lati oscuri, trascinando i due protagonisti verso un finale drammatico.