Il Siviglia batte il Liverpool e conquista la terza Europa League consecutiva, entrando definitivamente nella storia.
Gli uomini di Emery giocano un primo tempo piuttosto blando, soffrendo le sortite offensive dei Reds che, dopo essersi visti negati un clamoroso rigore per fallo di mano di Carrico, al 35” trovano il vantaggio con un colpo da biliardo di Sturridge: tiro di mezzo esterno a giro, quello che un tempo era solito chiamarsi ”trivela”. Gli inglesi chiudono il primo galvanizzati, ma nella ripresa, pronti-via, il Siviglia pareggia i conti con Gameiro, servito da una splendida giocata di Mariano che salta abilmente Alberto Moreno. Il Liverpool accusa il colpo e lascia campo agli spagnoli, che nel giro di cinque minuti trovano due volte la via del gol col capitano Coke: il primo su assist di involontario di Vitolo (intento a dribblare l’avversario) e il secondo su sfortunato rimpallo dei difensori inglesi che servono al centrocampista un’occasione d’oro davanti Mignolet, capitalizzata nonostante la deviazione di quest’ultimo. A questo punto, Klopp inserisce Benteke al posto di Kolo Tourè, un attaccante per un difensore, ma la musica non cambia e il Siviglia passeggia verso il fischio finale, conquistando la quinta Europa League della sua storia, la terza (consecutiva) sotto la guida di Unai Emery.
MIGLIORE IN CAMPO: Ever Banega (Siv)
Il talento argentino, che in Estate si trasferirà all’Inter, è praticamente ovunque: ha dimostrato di disporre di un eccezionale controllo di palla, destreggiandosi tra gli avversari con disinvoltura. Nel finale, un paio di aperture panoramiche illuminanti mettono la ciliegina su una prestazione di grande spessore. I tifosi nerazzuri si sfregano già le mani.
PEGGIORE IN CAMPO: Alberto Moreno (Liv)
Il terzino spagnolo, unico ex della partita, non è mai propositivo in fase di spinta e in difesa combina un disastro dopo l’altro: pesanti le colpe sul primo e sul terzo gol del Siviglia, sbaglia il posizionamento su un cross per Gameiro lasciato libero di tirare, costringendo Mignolet a metterci una pezza e, in generale, si dimostra impacciato nei contrasti.