Alla Sala Assoli del Teatro Nuovo è andato in scena lo spettacolo Il Senso Nascosto (presentato da METASTUDIO 89) con Pietro Coletta e Antimo Casertano, scritto e diretto da Fortunato Calvino.
Nello spettacolo Il Senso Nascosto – scenografia ben fatta di Paolo Foti, sotto un disegno luci di Renato Esposito – si dipana la storia di un incontro tra un marchettaro e il suo cliente conosciuti tramite chat gay. In un freddo Natale e in una stanza-zattera, questi due uomini, interpretati da Pietro Coletta e Antimo Casertano, si scontrano, sembrano sopravvissuti ad un naufragio, all’affondamento della loro stessa esistenza.
Piccole fughe registiche (la pistola e i soldi bene in vista ma con gli attori che fanno finta di non vedere) non permettono lo scorrimento veloce della messinscena che meriterebbe più modernità.
La recitazione compassata del cliente rispecchia il personaggio e si contrappone in modo equilibrato a quella più viscerale del gigolò ma con il rischio di un andamento un po’ monocorde. Si attendono, ad ogni modo, storie dove nessun omosessuale è pentito o fa una doppia, tripla vita.
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