La vita di Regina (per tutti “Fräulein”) scorre in un luogo sospeso tra realtà e fantasia; lei è una quarantenne zitella e burbera che vive con un gallina, Marylin, in un albergo chiuso da anni. A dire il vero tutti i personaggi che vivono in questo luogo sono bizzarri e strani eppure la loro quotidianità va avanti tranquilla.
Stiamo parlando di “Fraulein- Fiaba d’inverno” il film d’esordio di Caterina Carone: “ero stanca di vedere nei film italiani solo due tipologie di donna, quella materna e quella sexy e audace, il mondo femminile non è così piatto. Ho fortemente voluto per la parte della protagonista Lucia Mascino da me conosciuta per le su qualità attoriali mostrate in teatro. Al provino le ho detto “sei perfetta per interpretare una zitella acida e lei, dopo una fase d’iniziale smarrimento, è stata ben lieta di interpretare questa donna lontana da luoghi comuni e stereotipi.Ho scelto i miei protagonisti, Lucia e Christian perchè li vedevo perfetti per le parti, ed è tato proprio come immaginavo. Due professionisti. Christian poi è stato n gran professionista, a servizio del film sempre, umile, disponibile, attento: Sono molto contenta di come si è svolto il lavoro”.
Un evento straordinario, una tempesta solare, conosciuta per gli effetti destabilizzanti sull’uomo, e l’arrivo di un uomo sessantenne, Walter, interpretato da Christian De Sica sconvolgono la vita di Regina. “Sono stato contento – ha dichiarato De Sica- di interpretare questo uomo, buffo, elegante e gentile. È stata mia moglie che mi ha consigliato questa pellicola perché l’ha trovata deliziosa. In essa interpreto un uomo lontano anni luce da quei personaggi caciaroni e volgari che sono abituato a fare. Era da tempo che cercavo qualcosa di diverso e l’ho trovato; all’inizio ero spaventato perché si tratta di un’opera prima sia dal punto della regia, che da quello del montaggio che da quello della fotografia, ma devo dire che ho lavorato in tranquillità e con grande qualità. Per fare l’attore bisogna ricordare che simo tutti una grande famiglia; io amo tutti gli attori perchè conosco la loro, la nostra fragilità. Questo è uno degli insegnamenti di mio padre: mantieni sempre la testa bassa.”
Si tratta di un vera fiaba, un racconto positivo che consente allo spettatore di conoscere un mondo possibile, che tra le pieghe della stranezza, della diversità esiste un mondo gentile che deve essere cercato e ricercato. L’evoluzione ed il cambiamento dei personaggi, che si influenzano positivamente tra di loro, è raccontato nel corso del film. Regina, all’inizio una donna isolata e chiusa nel suo mondo, decide di uscire dal guscio ed aprirsi a quell’uomo così gentile e debole che è piombato nella sua casa. Come nelle migliori commedie italiane si ride, non tanto, ma di gusto.
“Non è importante – aggiunge De sica – ridere con volgarità o continuamente, basta trovare degli spunti per sorridere”. Nel film di spunti ce ne sono e tanti: da quelli che vengono dalla natura che ci domina molto più di quanto crediamo, a quelli sulla natura umana: la sua fragilità, la sua forza, la sua disposizione ad uscire anche da situazioni difficili, come il lutto, per ritornare a vivere.
Questo film racconta la storia di una vera amicizia quella che dicono non essere possibile, quella tra un uomo ed una donna e che invece ha una forza incredibile ma racconta anche della forza del dialogo e dell’ascolto.
Una commedia lieve dove tutto è ben confezionato, dove la bellezza della natura si coniuga con la bellezza del sorriso: di particolare rilievo a tal proposito il sorriso di Regina alla fine del film: bello, solare, intensamente vero.