Carlo Valli è stato socio della S.A.S. – Società Attori Sincronizzatori e della Cast Doppiaggio. Ha vinto il Nastro d’Argento 1995 come miglior doppiatore per il doppiaggio di Robin Williams nel film Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre. Come attore è stato fra gli interpreti in televisione della miniserie La donna di picche diretta da Leonardo Cortese. In scena da martedì 21 a domenica 26 ottobre, presso il Teatro SalaUno di Roma, La notte di Pinocchio, di Marco Avarello, con la regia di Linda Di Pietro e prodotto da VOX Communication. Nei panni del protagonista il celebre attore e doppiatore Carlo Valli, al suo fianco Cristina Giachero, Letizia Letza e Lorenzo Grilli con le coreografie acrobatiche di Materia Viva Performance.
Protagonista il burattino vivente più conosciuto al mondo, che dopo esser stato trasformato in bambino in carne ed ossa, ha vissuto ed è invecchiato. Che ne è stato della sua vita? Cosa è rimasto della sua infanzia fiabesca, quale è stato il prezzo pagato per averla scambiata con una vita reale? In una fredda notte di inverno, Pinocchio nella bottega di falegname ereditata dal padre, deve affrontare alcuni fantasmi del suo passato remoto e fiabesco. Insieme a loro dovrà cercare di decifrare la difficile eredità di una vita da burattino incompleto e grottesco ma anche felice mito di se stesso. Una formidabile vita terminata con la fine della favola e ricominciata con l’inizio della vita vera, una vita normale, che da individuo curioso e vitale, quel grezzo burattino ha smussato con fatica gli angoli della sua diversità e ha finito per conformarsi agli schemi comuni, convinto di avere così raggiunto la libertà, quando in realtà è accaduto l’esatto opposto.
“La Notte di Pinocchio è la notte insonne di un Pinocchio burattino diventato prima un bravo bambino e poi un individuo adulto in cerca di se stesso, in quella vita che altri hanno voluto per lui. La storia dopo la favola, dopo il presunto lieto fine. Ormai anziano Pinocchio si ritrova al punto di partenza: solo. Solo come gli dicevano che sarebbe rimasto se non si fosse conformato agli schemi comuni quando grezzo burattino, libero e diverso reclamava il diritto a una vita avventurosa fuori dalle regole. La sua personalità curiosa e vitale tuttavia lo aveva portato a fare incontri feroci, Pinocchio era finito in prigione, derubato, infine morto impiccato. Resuscitato dalla Fata non ha avuto altra scelta che esaudire le aspettative sue e di Geppetto. Il prezzo della sopravvivenza è la perdita di sé stessi”? Linda Di Pietro
Bravi tutti! Questo spettacolo, in uno scenario fantastico quale è il Teatro Sala Uno, è molto interessante, capace di far appassionare i grandi e i piccini. Qui non è il piccolo pinocchio a farla da padrone, ma l’ uomo che è cresciuto con lo stesso mestiere del padre Geppetto e che non sa più qual’ è la sua strada. Il Grillo continua a dargli consigli ma ormai, è tutto quasi giunto al termine. Quando Pinocchio riceve la Volpe ormai invecchiata, sale nel corpo un senso di angoscia per il tempo ormai andato, dove non c’è più posto per le favole. Il suo amore per la fatina è tutto ciò che gli è rimasto nel cuore. Poesia pura. Da vedere!