Fino al 27 marzo 2022 sarà possibile visitare presso Palazzo Braschi di Roma la grande mostra dal titolo “Klimt. La Secessione e l’Italia”, un’immersione artistica da non perdere, con uno dei pittori più noti e amati al mondo.
La mostra comprende ben 200 opere (di cui 49 di Klimt): oro e l’uso innovativo del colore, i paesaggi idealizzati nelle forme e nel cromatismo e poi le regine incontrastate della sua ispirazione, le donne, ammalianti, seducenti, languide.
A cura di Franz Smola (curatore del Belvedere Museum), di Sandra Tretter (vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna) e di Maria Vittoria Marini Clarelli (sovrintendente capitolina ai Beni Culturali), il progetto espositivo ripercorre tutta la carriera del pittore con grandi opere come: l’iconica Giuditta I (1901), La sposa (1917-18), dipinto nell’ultima fase creativa, e il celebre Ritratto di Signora (1916-17), trafugato nel 1997 e poi ritrovato nel 2019.
L’obiettivo del progetto è quello di sottolineare il suo ruolo di cofondatore della Secessione viennese ma anche di indagare la stretta relazione che egli ebbe con l’Italia, un aspetto questo ancora poco indagato, ma centrale per capire l’evoluzione dello stile di Klimt, affascinato dall’arte italiana, conosciuta in ben otto viaggi, tra Trieste e Venezia, Firenze e Pisa, Ravenna, Roma e il lago di Garda.
Il percorso si articola in 14 sezioni ed in chiusura propone un focus dedicato al Ritratto di Signora e alla sua storia eccezionale.