Si segnala che a partire dal 7 aprile, presso il quattrocentesco Palazzo Bonacossi di Ferrara, sarà possibile visitare la mostra dal titolo “Fakes da Alceo Dossena ai falsi Modigliani”.
Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune in collaborazione con il Mart di Trento e Rovereto, la mostra sarà visitabile fino al 31 luglio.
Si tratta di un’esposizione nata dall’idea di Vittorio Sgarbi e curata da Dario Del Bufalo e Marco Horak che approfondisce la questione del falso nell’arte ripercorrendo in particolare la vicenda artistica di Alceo Dossena creatore di sculture in grado di trasmettere il sapore di opere originali precristiani, medioevali e rinascimentali a cui sono ispirate.
Ricordiamo infatti che Dossena era in grado di imitare perfettamente lo stile artistico di un preciso periodo storico, miscelando motivi derivati da diversi autori. Riusciva poi a donare alle sue creazioni la tipica patina del tempo, rendendole così ancor più convincenti tanto che studiosi e direttori di musei di tutto il mondo attribuirono dette opere a maestri del calibro di Simone Martini, Mino da Fiesole, Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino, Donatello e Verrocchio.
Il caso di Dossena non è il solo poiché tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo la richiesta di opere antiche da parte dall’aristocrazia europea e di ricchi statunitensi era tale da favorire l’immissione sul mercato antiquario di “numerosi falsi” realizzati da abilissimi artisti-artigiani: Giovanni Bastianini ( conosciuto come il più celebre scultore-falsario dell’Ottocento, autore di opere in stile rinascimentale), Icilio Federico Joni (che nella sua autobiografia del 1932 si definisce “pittore di quadri antichi”) e Umberto Giunti.
“Falsi autentici” ricordiamo essere poi le “teste di Modigliani” ritrovate nel Fosso Reale di Livorno nel 1984 e ritenute autentiche dai critici d’arte salvo poi scoprire, successivamente, che si trattava di una beffa di studenti universitari.