“Rosetta ‘a Masaniella” è il musical scritto e diretto da Renato di Meo, in scena al Teatro Bolivar di Napoli. La storia è ambientata nella Napoli precedente all’Unità d’ Italia: il popolo si prepara alla rivoluzione per cacciare gli austriaci e accogliere i francesi. Nella prima parte il personaggio di Giuseppe (Renato Di Meo) esorta i suoi concittadini a riappropriarsi della propria identità (ogni popolo deve stare nella sua terra e parlare la propria lingua), cerca di distoglierli dal proposito di fare la rivoluzione; ma i suoi saggi consigli lo porteranno a scontrarsi con la passionalità di Rosetta a’ Masaniella (Annamaria Stizzo) e la caparbietà giovanile di Alessandro (Nicola Arena) e di Assunta (Antonella Sguardo), che credono nei nuovi colonizzatori che arriveranno da fuori Napoli.
Il finale lancia un messaggio positivo e di speranza per Napoli: «Questo popolo può cambiare qualcosa quando si guarderà allo specchio e senza avere paura scoprirà e avrà la consapevolezza del suo valore e della sua vera identità». Lo spettacolo è una sorta di tributo all’anima vera del popolo napoletano, all’amore (tra la romantica Assunta e l’ambiguo Alessandro), alla solitudine, alla sconfitta, alla rinascita, alla speranza, al coraggio. Tutto il cast funziona molto bene, il valore aggiunto è quello dell’entusiasmo e della passione dei giovani artisti che affrontano il palcoscenico con una ammirevole disinvoltura, alternando momenti di forte emotività con una irresistibile comicità. Danza, musica e recitazione si integrano molto bene. Molto grintose le cantanti Manuela Renno e Serena Stabile. Coinvolgenti e accattivanti le musiche eseguite da Fabio Esposito, Giuseppe Arena, Pasquale Cirillo.Ogni personaggio è ben caratterizzato, non solo i protagonisti (Annamaria Stizzo, Susy Amoroso, Antonella Sguardo, Maria Fenizia, Nicola Arena, Vincenzo Gammone), ma anche i ruoli minori sono tratteggiati in maniera esaustiva (Imma Russo, Raffaele Cirillo, Roberto Barrese, Vincenzo Musto, Luigi Mango, Serena Selliti, Giovanni Santoro, Marika Stanganella, Carmen Cefalo, Salvatore Rusciano, Antonio Frattini, Gaia Jones, Miriam Riccio, Noemi Cicala, Adele Murolo, Gaia Spaziano, Chiara Trematerra). Molto appropriate le scene di Massimo Malavolta e le coreografie di Stefania Anatriello, Susy Amoroso e Antonella Sguardo che accompagnano in maniera esaustiva i 16 brani molto intensi e trascinanti scritti da Di Meo. Uno spettacolo da vedere per riflettere sulle ferite, sulle faglie dolorose della città, eternamente sospesa tra la vita e la morte, tra luce e buio, sempre in attesa di un riscatto liberatorio.