“Il lungo inverno” di raffaella Simeoli
“Il lungo inverno” è il libro scritto da Raffaella Simeoli (edito da “Edita Lab”), ambientato a partire da fine anni ’80.
Il libro narra il vissuto dell’autrice, caratterizzato da molte prove e mancanze, ma soprattutto da quella forza instancabile che è riuscita a racchiudere in brevi, semplici parole, lo scopo del libro.
Alla presentazione del volume, che si è svolta al Cala Moresca di bacoli, con l’autrice c’erano il console della Repubblica del Bénin Giuseppe Gambardella e il patron del “Cala Moresca”, Roberto Laringe.
A moderare l’incontro l’attore Lino Barbieri.
Con Gambardella e il Bénin c’è un profondo legame: il sodalizio diplomatico si fonda su un legame di profonda amicizia e solidarietà tra il console Gambardella ed i coniugi Simeoli, i quali hanno dato vita alla Fondazione “#PaoloVive”, nata in memoria del primogenito Paolo, scomparso prematuramente, e rappresentata da Carlo Simeoli, da Raffaella Simeoli e dal presidente Lorenzo Simeoli.
Nel Villaggio di Pentinga, luogo scelto dal dottor Simeoli in una delle sue missioni umanitarie, sorge una nuova struttura scolastica accogliente ed adeguata ad armonizzare il percorso di formazione dei suoi giovani allievi:
si tratta della scuola “Paolo Vive”, che reca il nome dell’omonima fondazione.
Nel corso dell’incontro Antonia Simeoli ha letto alcuni passaggi salienti del “Il lungo inverno” grazie ad Antonia Simeoli.
Diego Paura, giornalista, ha sottolineato questo percorso particolare del dolore che riesce a trasformarsi come un destino benevolo.
Per la scrittrice parlare di tutte queste sinergie è difficile perché il dolore cambia le persone ma anche positivamente, se si ha il coraggio di rielaborarlo per aiutare chi soffre e non riesce a trovare una via di uscita.
Il console del Bénin Giuseppe Gambardella ha quindi parlato della necessità di avere un maggiore entusiasmo per la vita,
perché lamentandosi solo delle proprie sfortune non si vede la fortuna di vivere e poter insegnare agli altri la propria esperienza nel bene e nel male.
Troppo lamento quando poi si dovrebbe ringraziare il cielo di esserci ancora.
I proventi della vendita de “Il lungo inverno” saranno devoluti alla raccolta fondi per il Benin e quando parliamo di aiuti, come ha sottolineato il console Gambardella:
«parliamo di pozzi e scuole per dare un incremento ad una civiltà legata purtroppo alle forti distanze ed alla mancanza di istruzione.
Dobbiamo pensare e realizzare progetti per il futuro, partendo dai percorsi di sofferenza come quelli citati nel libro.
Ho conosciuto Carlo e Raffaella 8 anni fa e già eravamo sulla stessa lunghezza d’onda ovvero il fare del bene dando alle persone la possibilità di restare nel luogo natio».
«Anche quando tutto crolla e sembra non vi siano altro che macerie intorno, questa storia ci insegna quanto sia importante lasciar andare il rancore e i sentimenti negativi, ancora più che riuscire a perdonare», ha dichiarato Marina Esposito, curatrice della prefazione del libro.