Si annuncia come uno spettacolo affascinante e trasgressivo, in cui il principe Siegfried è gay, il cigno nero Odile è un bellissimo ragazzo in tutù e la coreografia scivola dalla danza classica ai movimenti ritmati e ancheggianti della tradizione africana. Esce fuori dagli schemi classici della grande danza, Dada Masilo, giovane danzatrice e coreografa sudafricana che porterà in scena sul Belvedere di Villa Rufolo, nell’ambito del Ravello Festival (venerdì 5 luglio ore 21.30), la sua rivisitazione di un grande classico: quel Lago dei cigni che a tredici anni cambiò la sua vita. Ma per una che predilige strapazzare i luoghi comuni e distruggere gli stereotipi, ballare il convenzionale non saprebbe trasmettere nuove emozioni: l’approccio iconoclasta con la vita, dunque, ha inesorabilmente finito col condizionare la sua arte di danzatrice e coreografa. La rivisitazione di un grande classico della danza mondiale va dunque in questa direzione e si ispira ad una storia straordinariamente vera.
Nata in Sudafrica, nella township di Soweto, la ventottenne artista, che incarna la bambina povera delle fiabe che realizza i propri sogni, sarà protagonista sul palcoscenico di Villa Rufolo con una storia rimessa in scena in salsa africana, nella quale le donne sagge dispensano consigli e divieti alla protagonista-cigno bianco, che soffre nel vano tentativo di condurre alle nozze un recalcitrante fidanzato: il Principe Siegfried. «Ogni volta che creo una coreografia è una sfida. Sono nata in una società multirazziale – spiega Dada Masilo – dove si doveva andare d’accordo tra diversi. Si trattava solo di trovare il modo giusto. Questo ho portato nella mia danza. Le barriere sono fatte per essere buttate giù. Di limitazioni non abbiamo più bisogno. Il lago dei cigni è stato il balletto che ha cambiato la mia vita. L’ho visto a 13 anni. Tutta quella grazia, le punte, i tutù… Anche io voglio essere così, mi sono detta». I dodici danzatori e danzatrici di Dada, rigorosamente a piedi nudi, mescolano con naturalezza rara un’ottima tecnica classica che ben si miscela con i modi autentici della tradizione afro.
Interamente sudafricano, il corpo di ballo della Dance Factory of Johannesburg, sarà in scena con tutù unisex corti: tante nuvolette candide che spiccano sulla pelle scura. Abilissimi a passare con naturalezza dal codice accademico delle piroette e dei jeté ai modi della danza terrestre africana, nella coreografia di Dada Masilo i ballerini e le ballerine si lasceranno andare in piccole grida per sottolineare il ritmo della musica-danza. «La storia del principe gay è ispirata alla vera storia di un mio amico il quale, raccontando, anzi mimando, il suo outing con la madre mi ha fatto morire dal ridere. Molto divertente, ma anche tragico – aggiunge la coreografa, che chiosa – Amo distruggere gli stereotipi, strapazzare i luoghi comuni. Anche se non definirei militanti le mie coreografie, è chiaro che attraverso la danza io voglia dire qualcosa. Ma questa “social issue” non deve soffocare la coreografia che la racconta».
Venerdì 5 luglio, Belvedere di Villa Rufolo, ore 21.30
Dada Masilo’s Swan Lake
“Il lago dei cigni” rivive nella visione geniale della coreografa sudafricana
Posto unico € 35
Direzione artistica e coreografia Dada Masilo
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij, Steve Reich, René Avenant, Camille Saint-Saëns, Arvo Pärt
Luci Suzette Le Sueur
Costumi ideati da Dada Masilo e Suzette Le Sueur
Realizzazione costumi Ann e Kirsten Bailes
Realizzazione copricapi Karabo Legoabe
Direzione tecnica Interarts Lausanne Emmanuel Journoud
Produzione The Dance Factory/ Suzette Le Sueur e Interarts Lausanne/ Chantal e Jean-Luc Larguier
Prima assoluta 2 luglio 2012 National Arts Festival, Grahamstown, Sudafrica