Il genio, il maestro del Surrealismo arriva a Sorrento con cento delle sue opere. Fino al 29 settembre è possibile ammirare lo spettacolare mondo di Salvador Dalì a Villa Fiorentino nella mostra, “The Dalì Universe Sorrento”. Un’occasione davvero speciale, che permette al pubblico di avvicinarsi agli aspetti meno noti del lavoro del grande artista, scoprendo opere ancora poco conosciute, come la scultura monumentale “Omaggio a Tersicore” mai esposta fino ad oggi. Un’ampia selezione di diverse opere tra cui sculture in bronzo, oggetti in vetro, oro, collages e raccolte grafiche di Dalì illustratore verranno posizionate all’interno ed all’esterno di Villa Fiorentino con l’intenzione esplicita di rivelare la fonte di ispirazione del genio di Salvador Dalì, per promuovere la comprensione della vita e dell’arte del Maestro. Questo percorso espositivo, consentirà ai visitatori di immergersi nel labirinto della mente del Maestro e di ammirare i risultati creativi della sua infinita immaginazione.
Una mostra unica nel suo genere, curata dal Presidente della Stratton Foundation Beniamino Levi, uno dei personaggi che ha conosciuto più da vicino l’opera di Dalì, venendo a contatto personalmente con lui e con il suo entourage fin dagli anni Sessanta, incontrandolo personalmente nelle sue residenze di Parigi, New York e nella sua terra natale, la Spagna. È proprio da questa serie di incontri, col carismatico ed eccentrico artista che visse e applicò alla sua vita i principi del Surrealismo, che è nata l’ispirazione di Levi nel raccogliere le sue opere, formando negli anni una delle più ricche e interessanti collezioni esistenti al mondo.
La mostra evidenzia due aspetti particolarmente importanti della creatività di Dalì, che permettono una lettura più approfondita delle opere pittoriche del Maestro Catalano: la scultura tridimensionale e le opere grafiche che illustrano temi importanti della letteratura.
L’esplorazione di Dalì della forma tridimensionale ha dato origine a sculture che rappresentano le sue immagini iconiche, e dimostrano il nucleo caratterizzante del Surrealismo. Lavori significativi, come Donna in Fiamme (1980) hanno un posto di primo piano nella mostra. La Donna in Fiamme combina due delle ossessioni di Dalì: il fuoco e la sensualità femminile, rappresentata dai cassetti. Sotto l’influenza di Freud, i cassetti indicano la sensualità nascosta delle donne e i misteri che il corpo della donna racchiude. Le fiamme inestinguibili rappresentano una bruciante passione, e sembrano ardere di vita propria.
Il suo atteggiamento verso la forma artistica della scultura era allo stesso tempo scientifico e metamorfico, lo dimostra un passaggio tratto dalla sua biografia “La Vita Segreta di Salvador Dalì”:“Oggigiorno sappiamo che la forma deriva sempre da un processo di indagine del materiale… la reazione specifica del materiale quando è sottoposto alla terribile forza coercitiva dello spazio, che lo soffoca, lo preme e lo spreme ovunque, fino a creare quella crescita che, partendo dalla sua vita, raggiunge i limiti precisi stabiliti dai confini rigorosi della sua reazione originaria. Molte volte, un pezzo di materiale spinto da un impulso assoluto, nega la reazione; mentre un altro pezzo di materiale riesce a creare una propria vita particolare, un pezzo di materiale che tenta di essere quello che è possibile che sia, abbandonandosi al piacere di creare nuove forme, nonostante il tirannico impatto dello spazio”.
L’importante collezione di incisioni e litografie, frutto della passione di Dalì per le grandi opere letterarie, mostra invece al pubblico la veste poco conosciuta di Dalì illustratore e dimostra che l’artista era una persona estremamente colta e curiosa. La sua interpretazione surrealista dei testi va dalle opere classiche, come l’interpretazione della Bibbia, ai testi più moderni, di scrittori contemporanei. La mitologia, la religione e la storia stimolavano Dalí a creare un ampio repertorio di immagini, personalità e allegorie, con cui raccontava le storie che conosciamo bene. Esempi di queste illustrazioni rare e meno note di Dalí esposti nella mostra sono i Caprice de Goya, rivisitazione della celebre serie di stampe del 1799 che denunciano i “capricci” della decadente e corrotta società spagnola del suo tempo, l’Arte d’Amare e La Vida es Sueno.
La varietà di opere esposte in questa mostra evidenzia le diverse tecniche e materiali esplorati da Dalí. Uno spazio è interamente dedicato alla collaborazione tra Salvador Dalí e la prestigiosa fabbrica di vetri francese Daum Cristallerie. Queste sculture in vetro, con il loro aspetto arioso e i colori vividi, sono un chiaro collegamento a un mondo più fantastico. Dalí riteneva che il vetro e la pasta di vetro offrissero il mezzo perfetto per “l’espressione della metamorfosi” che, secondo lui, comunicava la sua percezione surrealista della realtà.
Oltre alle sculture, i visitatori potranno scoprire una serie di collages originali dei Tarocchi mistici, e alcuni mobili surrealisti.
Almeno due sono i punti forti di questa straordinaria mostra, legati strettamente alla sua vita e al suo punto di vista artistico, ai quali sono dedicate molte delle opere esposte: il tempo e le sculture monumentali posizionate in vari punti strategici della città di Sorrento.
Il Tempo
Gli orologi molli per cui Dalì è noto comparirono per la prima volta nel 1931, nel dipinto La Persistenza della Memoria. Essi dimostrano chiaramente la relazione profondamente fantastica di Dalì con il tempo, la sua percezione delle sue limitazioni obbligate e l’importanza che l’artista attribuiva intrinsecamente alla memoria. I sentimenti di Dalì riguardo all’orologio, il guardiano del tempo, sono evidenti, in quanto i suoi orologi sono spesso molli, un tipo di simbolismo che riservava solo agli oggetti che detestava. Questi orologi in via di liquefazione rappresentano la volatilità del tempo, lo sfiorire della giovinezza e l’impossibilità di controllare il tempo. Il tempo di Dalì non è rigido, è un tutt’uno con lo spazio, fluido.
Orari di apertura al pubblico: 10:00 – 13:00 17:00 – 21:00, sabato, domenica e festivi 10:00 – 13:00, 17: 00 – 22.00, costo biglietto € 5,00 – ridotto € 3,00iorentino le sculture in bronzo La Persistenza della Memoria (1980) e Il Profilo del Tempo (1977).