In prima tv su Sky Uno HD il 4 dicembre andrà in onda il film “Gli immortali” per la regia di Michele Truglio prodotto da SoleLuna in collaborazione con Red Bull; non si tratta della semplice messa in fila delle immagini del concerto che ha dominato la cena degli spettacoli live dell’estate 2015, ma un’idea di racconto inedita che mette al centro l’uomo protagonista assoluto in tutta l’opera di Lorenzo Cherubini. Sono sei storie di sei viaggi per arrivare a San Siro, il 26 giugno 2015. L’omaggio di Lorenzo alla sua gente ma è anche il racconto inedito di come Lorenzo prepari il grande show, una gestazione lunga mesi, tra Italia e Stati Uniti. Un processo in cui ogni dettaglio viene curato in maniera scrupolosa, ogni piccolo ingranaggio trova la sua collocazione perfetta all’interno di una macchina efficiente e gigantesca. Dalla realizzazione dei visual da proiettare sul maxischermo all’arrangiamento dei pezzi. Dalla progettazione del palco ai vestiti da indossare. Mentre il concerto prende forma lentamente, a chilometri di distanza, scorrono le vite dei nostri protagonisti che preparano e cercano l’attimo in cui saranno
“Era Natale. – racconta Jovanotti – Pensavo allo spettacolo negli stadi, ai mille dettagli che lo compongono. E’ venuto a trovarmi Michele Truglio , un amico e un regista con cui ho condiviso tanti momenti, anche quell’incredibile Fantastico con Pippo Baudo. Più chiacchieravamo e più prendeva forma questo senso di gratitudine che ho nei confronti di quel pubblico che mi segue, che è diventato un popolo numerosissimo, ma un popolo di persone, ognuna con la sua vita e la sua storia. Cercavo di metter insieme le facce, i nomi, le vite. Ho iniziato a pensare che erano proprio loro Gli immortali, o meglio, “quegli immortali” della canzone che avrei cantato alla fine del concerto”.
Il film comincia dalla fine del concerto. Lorenzo sul palco saluta e ringrazia tutti alla fine dell’ultimo pezzo Gli Immortali mentre la camera ci rivela i volti di alcuni individui. Persone diverse tra di loro che il destino e una passione comune hanno riunito in uno stesso luogo. E a quel punto il nastro si riavvolge, e torna indietro nel tempo. Inizia il racconto dei giorni, delle ore e dei chilometri che porteranno quelle vite ad incontrarsi.
Le vite dei protagonisti nei giorni che precedono il concerto di Lorenzo, l’attesa, il viaggio, i loro pensieri, le loro facce, quello che fanno tutti i giorni fino a quando le loro strade non si incroceranno a San Siro, il 26 giugno, in occasione della grande festa.
“Non c’è vita che almeno per un attimo non sia stata immortale”, diceva il celebre verso della poetessa Nobel Wislawa Szymborska. E forse è questo il senso di questa canzone che arriva alla fine dello spettacolo che ha fatto impazzire centinaia di migliaia di spettatori di “Lorenzo negli stadi 2015”. E la sensazione che in quell’attimo, con il mantello da supereroe, ci siamo sentiti tutti un po’ immortali.
Le storie sono 6, quasi una per ogni centomila di quelle che hanno visto il concerto. C’è una famiglia di Taranto, c’è un fan storico che segue Lorenzo fin da quando era un giovane dj nei locali di Roma e oggi ha una cover band dei suoi pezzi, c’è Giovanni, la sua avventura commuove e dà coraggio. C’è Tony Cairoli, 8 volte campione del mondo di motocross, c’è Carolina alle prese con l’esame di maturità la mattina stessa del concerto, poi c’è Ed, che gira i bar e i locali con una chitarra e le canzoni che scrive, e c’è Lorenzo , quello che canta, il nostro Jovanotti.
In attesa della messa in onda, Red Bull lancia una speciale “call to action”: al raggiungimento di 13.000 tweet con hashtag #immortaaali su www.redbull.com/immortaaali sarà reso disponibile un contenuto esclusivo legato al film.
Per maggiori informazioni www.redbull.com/immortaaali