Pina Cavaliere da pochi anni si è imposta con fervore nell’ambito della musica indipendente con la sua Rock Events, che rappresenta una delle attività che fanno respirare ottima musica nei paesi vesuviani e nell’hinterland napoletano. Conosciuta dai più, e grazie alla sua passione e al suo forte intuito e gusto musicale è riuscita a portare, ai vari locali di cui è direttore artistico, le migliori realtà della musica italiana e straniera e suscitare curiosità sulle nuove tendenze musicali proposte. La sua capacità è anche quella di scegliere e lavorare con i locali più “in” della zona vesuviana dall’ottima ricercatezza dell’ambiente e dove lei opera maggiormente e dove accresce il vivaio musicale.
Come e quando è nata l’agenzia Rock Events?
«Rock Events non è un’agenzia, ma è uno sfogo musicale. Da piccola volevo fare la Rockstar, ma la mia pigrizia mi ha portato sempre a rimandare e a non prendere le cose sul serio. Per me Rock Events è una dimensione che mi sono creata da un giorno all’altro, per sopperire alla noia e all’arroganza della gente. Nasce da una semplice telefonata di una domenica di luglio da parte di un amico, mi dice, Pina c’è un baretto a Boscotrecase che vorrebbe fare delle serate nel weekend, che ne pensi? E io subito risposi, ok vengo. Tutto ebbe inizio nell’estate del 2012, il venerdì ci s’incontrava tutti in questo bar, Capriccio cafè, con i migliori djset della zona vesuviana e napoletana. Hanno suonato Ciccio sciò dei Torreggea, Tony Borlotti, Hitesan & Marcomà, Ciro Brigante, Francesco Wood della trash napoletana, e tanti altri. Da lì in poi, dopo l’estate, arrivarono le richieste dei locali, ma ho sempre fatto una scelta di cuore, e scelsi di collaborare con il Rolling Rock Pub a Terzigno. A quel punto bisognava creare un nome, e così in modo spontaneo, è nato il progetto Rock Events. Ho iniziato a organizzare dei veri concerti di musica live, ospitando in primis gruppi della scena locale, poi nazionali e stranieri. Contemporaneamente nascevano le collaborazioni con spazi sociali come l’S.O.S. Social Open Space di Castellammare di Stabia, con il quale sono riuscita a poter fare dei concerti che ancora oggi la gente ricorda, Erin K, Jonas David & Veivecura, Livia Ferri.»
Dietro a ogni lavoro artistico ci sono sempre delle grandi passioni. Come è nata la tua e come si è evoluta nel tempo?
«Per me questo non è mai stato un lavoro, forse è una parte della mia vita che mi mancava, non saprei descrivere a parole quello che provo quando organizzo una serata, dal semplice contatto dell’artista alla serata in se. È impegnativo, ma torno sempre a casa contenta e soddisfatta, e, quando vedo che la gente sorride e sta bene alle mie serate, mi chiedo, ma cosa voglio di più dalla vita? Mi accontento delle piccole cose, perché sognare in grande non fa per me!»
Sei direttore artistico di diversi locali vesuviani, quanta fatica c’è dietro a ogni singolo evento?
«Attualmente mi occupo della direzione artistica di due locali in provincia di Napoli, Nonsolocaffè Reload di Torre Annunziata e Invidia Lounge di Pompei. Ovviamente, anche qui, la scelta non è stata a caso, ho scelto con il cuore, semplicemente all’amicizia che mi lega con i gestori di questi due locali. Gente seria, che lavora duro, ma che allo stesso tempo, danno l’opportunità a tanti artisti di esibirsi nei loro locali. Da gennaio, invece, inizierò una collaborazione con il teatro Marcovaldo di Castellammare di Stabia.»
Vivi la pressione di voler trovare una via d’accesso e le preferenze, a volte anche modaiole, del pubblico?
«Come dicevo, faccio questo per passione e non per lavoro, tutto quello che riesco a proporre è semplicemente frutto di un’idea di musica dal basso, senza se e senza ma, solo passione e voglia di musica. In questa mia nuova esperienza di vita mi sono sempre avvalsa dell’esperienza di amici musicisti come I Pennelli di Vermeer, Giovanni Vicinanza, Antonella Bianco e tanti altri amici che, ogni volta, mi sostengono e spesso mi danno anche dei buoni consigli, e li ringrazierò sempre di cuore. Il tutto sempre con la massima spontaneità e senza mai seguire la “moda del momento”, mantengo, anche in questo, il mio status di non essere modaiola, di non frequentare i soliti posti, e di cercare sempre delle cose nuove. All’inizio ero io a cercare artisti, booking ecc. Ora sono loro che cercano me e questa è un‘altra grande soddisfazione, perché significa che c’è feeling e che c’è piacere di collaborare insieme.»
Come ti muovi per creare una programmazione? Secondo un tuo gusto personale, il numero dei mi piace che hanno sulla pagina facebook o cosa?
«Quando penso di organizzare una serata, innanzitutto, forse anche in modo egoistico, penso, chi mi piacerebbe far suonare? Quindi, all’inizio vado a istinto mio personale, e ad oggi, fortunatamente, nessuno si è mai lamentato, ahahah, anzi, ho stuzzicato la curiosità! Per quanto riguarda i social, in questo caso Facebook, non mi è mai importato di quanti “mi piace“ ci potevano stare, alla fine la gente viene alle mie serate proprio perché forse riesco ad incuriosirli.»
Quanti contatti e anche scocciature ricevi al giorno dagli artisti che vogliono essere programmati nel circuito Rock Events?
«Chi mi contatta non è mai una scocciatura, anzi, tratto sempre bene chi mi contatta. Percepisco che c’è tanta voglia di suonare e di farsi ascoltare. Per fortuna che, nel silenzio del mondo, c’è ancora qualcuno che vuole dire qualcosa, in questo caso, lo fa tramite lo strumento più vecchio del mondo, la musica.»
Quali sono gli artisti da tenere d’occhio?
«Questa è una domanda da un milione di dollari, ahahah. Ci sono tanti progetti belli in giro, bisogna avere il coraggio di ascoltarli e di dargli una chance. Non mi piace fare sempre la stessa musica con i soliti nomi. Non m’interessa e non mi appartiene. Mi piace dare visibilità a chi, anche con due note, riesce a farti arrivare con la mente “altrove”, a chi con umiltà si presenta su un palchetto e ti regala due ore di musica e dove percepisci che, dietro a quello spettacolo, c’è sacrificio, tempo e passione. La musica non ha pietà, riesce a smascherarti, sradicarti e curarti con la sua luce. Penso che non ci sia nient’altro da aggiungere!»
Ci puoi dare qualche anticipazione sugli artisti e le prossime location di Rock Events?
«Sto per chiudere le programmazioni e alcune date sono molto importanti, stay tuned!»
Pensi un giorno di crearti uno spazio tuo?
«Ho già uno spazio, ed è tutto quello che mi circonda, nel bene e nel male, il mondo.»
Ci sarà un festival Rock Events?
«C’è una grande voglia di regalare un festival. Ci sto lavorando, per il momento è solo un‘idea, ma chissà, chi vivrà vedrà. Non è ancora niente di definito, ma a febbraio ci sarà un piccolo festival di musica blues, al teatro Marcovaldo di Castellammare di Stabia, in collaborazione con l’etichetta discografica, Il Popolo del blues. Ad ogni modo vorrei ringraziare tutte le persone che hanno attraversato la mia vita, a quelle nuove e a quelle future, a te Nicola, che sei una persona unica, e che rappresenti l’umiltà e il rispetto di cui prima parlavo. Rock’n’roll!»