“Il diario di Adamo ed Eva” con Corinne Clery e Francesco Branchetti, che firma anche la regia.va in scena sabato 9 e domenica 10 dicembre andrà in scena all’ Auditorium Marillac, sito in via Andrea d’Isernia 23 a Napoli.
Tratto da un racconto di Mark Twain, lo spettacolo narra in chiave ironica e umoristica cosa è accaduto dopo la creazione tra l’uomo e la donna e come sia nata l’attrazione tra i generi.
La regia intende restituire al testo la capacità d’indagare l’animo umano e le tortuose relazioni che abbiamo talvolta con noi stessi e con gli altri.
Ansie, paure, malesseri, malinconie, gioie, curiosità, attrazioni, dolori, solitudini e sentimenti che si alternano e si confondono in una danza meravigliosa di voci, corpi, suoni e colori, che lascia spazio alla malinconia, ma anche all’ironia, alla comicità e alla tenerezza.
In scena anche Giorgia Battistoni e Mario Biondino. Le musiche sono di Pino Cangialosi; la traduzione e l’elaborazione sono a cura di Maura Pettorruso; i movimenti coreografici e le pantomime sono di Giuliana Maglia e Francesco Branchetti.
Per la rassegna di cinema Tam Tam Digifest, giovedì 7 dicembre, alle 19:30, sarà proiettato “Ex-machina”, scritto e diretto da Alex Garland, al suo debutto da regista che nel 2016 è stato premiato agli Oscar per i migliori effetti speciali.
Caleb Smith, giovane programmatore 24enne, lavora per una delle società Internet più grandi del mondo, la BlueBook e, dopo aver vinto un concorso/lotteria interno all’azienda, ha la possibilità di trascorrere una vacanza nella casa di montagna del Ceo della società, Nathan Bateman.
Al suo arrivo Caleb scopre che in realtà la casa di Nathan è un grande laboratorio di ricerca dove il suo capo sta sviluppando umanoidi ed androidi dotati di intelligenza artificiale.
L’ultima innovazione raggiunta ha portato allo sviluppo di Ava (nome che richiama all’attenzione dei più attenti la scienziata dal film The Machine la cui scansione cerebrale viene implementata in un androide soldato), umanoide dotata di intelligenza artificiale e Caleb scopre di essere stato chiamato in realtà a collaborare con Nathan per eseguire il test di Turing e capire se Ava abbia o meno di coscienza di sé.
Caleb inizia quindi un percorso di incontri e dialoghi con Ava durante i quali appura la sua intelligenza e sensibilità, simili a quelli degli esseri umani. Gli incontri avvengono sempre in una sorta di cubo di vetro e acciaio che separa Ava da Caleb ma durante alcuni blackout energetici Ava dice a Caleb di stare attento perché le intenzioni di Nathan non sono quelle che lui crede.
Da qui in poi è un crescendo di suspense, Caleb si trova combattuto tra l’ammirazione (e soggezione) verso il suo capo e il desiderio di scoprire di più. Un crescendo di tormenti che portano il giovane programmatore a farsi molte domande ma soprattutto ad affliggersi, assalito da mille incertezze, mettendo in dubbio la sua stessa natura e condizione di essere umano.