Paolo Virzì realizza con Il Capitale Umano il suo film più maturo. Liberamente ispirato al romanzo omonimo di Stephen Amidon, il film incastra perfettamente la commedia all’italiana (di cui il regista è un degno erede) con il thriller e…l’horror creando mostri antropomorfi che si divorano e divorano noncuranti tutto quello che trovano. Nessuno si salva perché, alla fine, tutti cedono o hanno ceduto alle lusinghe del potere e del benessere. Paolo Virzì si attornia di attori bravissimi dove spiccano tra tutti Valeria Golino, Matilde Gioli e la perfetta Valeria Bruni Tedeschi che incarna amabilmente (non riesci proprio ad odiarla) il dramma di una borghesia che vorrebbe essere altrove, liberarsi di certe catene, mischiarsi tra il “popolo” ma proprio non ci riesce incastrata com’è in un modo che permette loro di far tutto. Memorabile la scena in cui la cameriera avverte Carla Bernaschi (alias la Tedeschi) della venuta della Polizia e lei, scossa come in un film Disney, dice: “La Polizia, cos’è la Polizia?“. Grande film, l’America Beauty (1999 di Sam Mendes) italiano. Molte ed inutili polemiche della comunità brianzola che ci tiene a far sapere a tutti che non si rispecchia assolutamente nella media e alta società del nord descritta nel film. E’ vero che, a volte, i personaggi sono un po’ ai limiti della caricatura come quello dell’artista maledetto a cui la vita ha regalato più di un dramma ma è un gigantesco specchio che ci mette a disagio, ci rattrista perché mostra le rughe e tutti i difetti di un volto, quello italiano che, come il ritratto di Dorian Gray, non può più nascondere le proprie brutture. Le piccolezze dell’italica gente, noi che stiamo distruggendo e affossando il paese dall’interno peggio di una guerra senza però nessun nemico esterno da combattere se non noi stessi.
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