Michele Selillo, classe 1988, attore e cantautore napoletano, nato e cresciuto ai Quartieri Spagnoli, ha realizzato, nel periodo della pandemia, il suo primo album “L’amore cos’è” (Zeus Record), in cui ha raccolto nove brani. Tra le canzoni da sottolineare una sua interpretazione di “Vaseme” di Enzo Gragnaniello e c’è anche una collaborazione con Mr Hyde, di cui è stata di recente pubblicato il video sul canale Youtube.
Lo abbiamo incontrato per scoprire il suo album.
L’amore è il motore che tutto muove. Non solo quello tra uomo e donna ma l’amore per l’arte, per la città, per la vita. È anche il tuo motore?
L’amore per me è tutto nella vita. L’ amore è il teatro, la musica, la mia famiglia.
Amore è svegliarmi la mattina e fare ciò che il mio cuore desidera. L’amore è l’ingrediente segreto per raggiungere la propria serenità che è fatta anche di attimi di felicità.
Selillo, le tante collaborazioni in questo album, come sono nate?
Nel mio primo album ci sono collaborazioni importanti. “Comme faccio” l’ho scritta insieme a Sergio Iodice e Luigi Serretta. È stato per me un onore scrivere con il maestro Iodice, celebre paroliere di grandi successi della musica italiana.
Poi c’é “Nuje”, il feat con Mr Hyde scritta insieme a Ludo Brusco, Rudy Brasiello e Gianpaolo Ferrigno. Ringrazio l’arrangiatore del mio album Maurizio Bosnia per avermi fatto collaborare con grandi musicisti: Alfredo Golino, Roberto D’aquino, Maurizio Fiordiliso e Gaetano Diodato.
Come scrivi i tuoi testi?
Scrivere per me è come respirare. Quando scrivo escono fuori tanti lati del mio carattere talvolta nascosti anche a me. Il cuore la fa da padrone e dice al cervello ciò che dovrà pensare e a sua volta alla mano ciò che dovrà scrivere. Ma non è sempre semplice soprattutto quando cuore e testa non sono dello stesso parere.
Cosa è cambiato nel modo di fare musica in questi anni?
Io non credo che la musica sia cambiata penso si sia evoluta, arricchita e aperta a tante altre sonorità che prima erano sconosciute.
Penso che la musica sia l’arma più potente per fare breccia nel cuore delle persone ed è per questo che le parole vanno usate con cura poiché talvolta possono diventare pericolose. Non importa come, l’importante per me è lanciare messaggi sempre positivi.
Napoli è?
Napoli è la città in cui sono nato e ho scelto di vivere. Napoli è meravigliosa, ricca di storia e cultura. Dominata da tanti popoli e offesa è una città però che con coraggio non si è mai arresa.
Chi sceglie di fare un lavoro come il mio deve fare tanta palestra per avere spalle larghe affinché possa reggere durante tutto il tragitto il peso di una Storia così importante. La musica classica napoletana è conosciuta e cantata in tutto il mondo.
Hai modelli di riferimento musicali?
Tutti gli artisti hanno delle influenze musicali. Eduardo De Crescenzo, Massimo Ranieri, Renato Zero e Gigi D’Alessio sono i miei modelli di riferimento.
Del primo amo le fioriture, i colori della sua voce mentre di Massimo Ranieri la grinta, la forza e il suo essere scugnizzo;
Renato Zero mi colpisce per la sua teatralità mentre condivido di Gigi D’Alessio, i valori che trasmette sempre nei suoi discorsi e la sua nobiltà d’animo.