Succede che arrivi di corsa a un punto della tua vita estremamente alto, senza aver avuto il tempo di portare la giusta maturità nel bagaglio. Succede che quando pubblichi un autobiografia a 23 anni, lo fai con un po’ d’incoscienza, e quella stessa incoscienza ti porta a pubblicare cose sbagliate, nel momento sbagliato, nel libro sbagliato.
Ciò che ha scritto Icardi in merito ai fatti del Mapei Stadium dell’anno scorso, quando con Guarin si vide restituire bruscamente la propria maglia dai tifosi interisti cui era andato a consegnarla, ha tutti i contorni di una sceneggiatura da film di azione, con toni di sfida, minacce da ambo le parti, riferimenti a presunti criminali argentini che avrebbero soccorso l’attaccante nerazzurro in un eventuale rissa con gli ultras. Parole non tanto gravi per essere state dette in un momento così concitato, quanto per essere state poi riportate a distanza di più di un anno e messe nero su bianco a mente fredda.
La Curva Nord non ha tardato ad esprimere, in un comunicato ufficiale, la rottura totale nei confronti di Icardi, affermando, inoltre, che la versione dei fatti raccontata nel libro fosse falsa e intimandolo a cedere la fascia di capitano a suon di ”pagliaccio”. Come prevedibile, non sono mancati i fischi, gli insulti e gli striscioni al veleno rivolti all’argentino durante la partita contro il Cagliari a San Siro e, ciliegina sulla torta, un rigore sbagliato proprio dall’ex Sampdoria che ha evidentemente accusato il contraccolpo psicologico.
Il vice-presidente Javier Zanetti ha assicurato che verranno presi provvedimenti in merito, i quali potrebbero andare da una semplice multa alla degradazione da capitano.
Chi soffre maggiormente, alla fine, di tutta questa situazione è l’Inter stessa, che vede acuirsi le difficoltà in un momento complicatissimo: non a caso, è uscita sconfitta dal Meazza contro il Cagliari, con la panchina di De Boer ormai bollente.
In ogni caso, gran parte dei sostenitori nerazzurri presenti allo stadio, ha sostenuto l’attaccante argentino e ha fischiato i cori ingiuriosi provenienti dalla Curva Nord, sperando che la questione possa risolversi nel migliore dei modi, ritrovando la serenità (e soprattutto i gol) del loro calciatore più rappresentativo.