Esistono grosse cisterne verticali che custodiscono corpi umani sospesi a testa in giù, immersi nell’azoto liquido a meno 196 gradi, non si tratta di fantascienza ma è quanto accade quando il lutto diventa speranza.
Questo è il caso dell’ Ibernazione post-mortem, non si tratta di un ‘patto per la vita eterna’ ma della disperazione, che probabilmente porta ad aver fiducia in una scienza futura in grado di resuscitare copri congelati, magari affetti da malattie rare di ancora difficile guarigione. Ecco, dunque, il caso di Ibernazione post-mortem su sua richiesta di una 14enne in Gran Bretagna. Una battaglia legale senza precedenti dove la ragazza, malata terminale di cancro, ha ottenuto dai giudici che il suo corpo venga conservato e non sepolto, nella speranza di essere un giorno “risvegliata” e guarita grazie a nuove cure e tecnologie.
La notizia è stata riportata dalla Bbc: il verdetto, emesso poco prima del decesso della ragazza, ad ottobre, è stato reso pubblico solo ora, dopo che il corpo, portato negli Usa, è stato congelato tramite “criogenesi”
Si segnala che oggi sono già duemila le persone aspettano di essere ibernate quando il cuore cesserà di battere. Per ora, in quelle cisterne chiamate ‘tewar’, ci sono già duecento corpi, compreso quello di un italiano. La crionica (ossia la preservazione a basse temperature di esseri umani morti con la speranza di ripristinare in futuro le loro funzioni vitali) è un fenomeno che riguarda anche l’Italia. Nel Bel Paese sono infatti una decina di persone ad aver sottoscritto un documento per chiedere che il proprio corpo venga ‘criopreservato’ pagando tariffe che variano dai 28mila ai 150mila euro. Nella maggior parte si tratta di cifre messe a disposizione grazie alla stipula di assicurazioni sulla vita, con pagamenti rateali.
Oltre alle due società già esistenti da anni negli Stati Uniti (la Alcor ed il Cryonics Institute) che si occupano di questo tipo di trattamento sui copri umani, ne è nata un’altra in Russia, la Kryorus. L’ Europa l’Inghilterra e la Germania sono tra i Paesi con il maggiore seguito di ‘crionicisti’.