Nest – Napoli est Teatro presenta il secondo appuntamento della sua stagione teatrale. Il 20 e il 21
Novembre andrà in scena lo spettacolo “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino, diretto e interpretato da Iaia Forte con Francesca Montanino, canzoni di P. Catalano e P. Di Capri eseguite da Fabrizio Romano.
Iaia Forte, pluripremiata attrice italiana, torna a lavorare con Paolo Sorrentino dopo lo straordinario successo internazionale de “La Grande Bellezza”.
Nello spettacolo “Hanno Tutti Ragione”, adattamento dell’omonimo romanzo di Paolo Sorrentino, Iaia Forte è Tony Pagoda, cantante napoletano all’apice del successo nella New York degli anni ’50, mentre aspetta di tenere il concerto più importante della sua carriera: si esibirà al Radio City Music Hall davanti a Frank Sinatra. Lo spettacolo ha conquistato pubblico e critica in Italia e all’estero (è stato ospitato a New York, Washington, Detroit, Pechino e Shanghai).
L’idea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Paolo Sorrentino mi è venuta per innamoramento. Avevo letto in pubblico due capitoli del libro in occasione del premio Letterario di Fiesole, e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono alla bellissima lingua del libro è stato tale che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo.
Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, è una creatura talmente oltre i generi che può essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un’anima femminile, una “sperdutezza”, un anelito a un’“armonia perduta”.
Lo spettacolo è concepito come un concerto: i pensieri del cantante nascono nell’emozione di esibirsi davanti a Frank Sinatra, al Radio City Music Hall, in una sorta di allucinazione del sentire provocatagli dall’alcool e dalla cocaina. Pagoda, mentre canta, è attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni di sé, “struggenze” d’amore, sarcastiche considerazioni partorite tra le note delle canzoni, dove la musica che accompagna la performance dialoga con le parole stesse usate come una partitura. (Iaia Forte)