I Taurina Bros colpiscono ancora: dopo l’enorme successo ottenuto dal lancio del loro primo album “Viaggio Famelico”, uscito a giugno 2013, il trio hip hop (composto da Dario Genovesi, Lorenzo Maggiani e Matteo Ratti) torna adesso con un nuovo video tratto dal brano da cui ha preso il nome lo stesso cd.
Un lavoro d’animazione che proietta in immagini note di emozioni e viaggi, un brano da gustare fino all’ultima rima e, tra pochi giorni, da riassaporare fino all’ultimo fotogramma.
Come vi siete rapportati a “Viaggio Famelico” per trasformare le note del brano in immagini per il video?
«Fin da subito abbiamo pensato a “Viaggio Famelico” come un brano da raccontare attraverso il cartone animato. Non era infatti realizzabile un video con delle comparse reali. Nella canzone si parla di un uomo “legato bendato” e noi volevamo raccontare la storia di un autista bendato e cieco che corre all’impazzata per la città. Ovviamente, come avrete presto modo di vedere, in questa corsa nel buio qualcuno verrà travolto e l’autista ne resterà frastornato, ecco quindi che non era possibile realizzarlo con persone reali: volevamo trasmettere comunque una cosa simpatica, non truce!»
Qual è la giusta chiave di lettura per questo video, il suo segreto più profondo?
«Crediamo che il segreto stia nella novità. Se ci pensi bene, nei video hip hop ci sono sempre ragazze quasi nude e piene di tatuaggi. Noi volevamo concretizzare un lavoro che trasmettesse un messaggio, stessa operazione che abbiamo fatto per il video precedente. Ecco che quindi in “Viaggio Famelico” si può trovare la metafora del dipendente che vive isolato in mezzo all’oceano e che, quando va al lavoro cade nel mare. Il video ritrae completamente il brano e lo segue nel suo essere andante.»
Solo “Viaggio Famelico” di per sé può essere considerato come un’orgia di pensieri, un insieme di emozioni capaci di scavare nel profondo simultaneamente …
«Si, proprio così. E’ un marasma nato in maniera molto libera. Noi abbiamo pensato di costruire con le immagini un patchwork di situazioni. Alla fine del lavoro ci siamo resi conto che era n po’ una metafora della vita e della sua confusione.»
Siete stati definiti i “precursori del nuovo rap”, siete convinti anche voi di questa etichetta?
«Non siamo amanti delle etichette, però negli ultimi tempi ne siamo ugualmente rimasti affascinati. Essere catalogati e avere un nome facilita un po’ le cose. Facciamo musica da tanti anni e abbiamo sempre dato sfogo a quello che avevamo voglia di fare. Essere etichettabili, però, aiuta ad arrivare più facilmente ad un pubblico preciso. Questo però non esclude che nel cd ci siano brani che ricordano molto la musica rock, l’elettronica … anzi!»
Adesso aspettiamo con trepidazione il video, voi intanto avete già qualcos’altro in cantiere?
«A giugno 2014 usciremo con il prossimo disco. Non vogliamo rivelare ancora nulla, in quanto ci sono moltissime cose su cui lavorare. Possiamo dire però che ci saranno moltissime collaborazioni con artisti italiani validi e molto più affermati di noi. Il resto è tutto da scoprire!»