I Santa Margaret sono diventati in pochi mesi una delle band più amate e apprezzate, con il loro sound tra rock e blues, un incontro imprevedibile quello tra la cantautrice venticinquenne Angelica Schiatti e il chitarrista de Le Vibrazioni, Stefano Verderi. I due decidono di mettere su una band, insieme ad alcuni loro amici musicisti, Marco Cucuzzella (batteria e percussioni), Leonardo Angelicchio (piano elettrico e acustico), Hammond, Synth e Ivo Barbieri (basso elettrico e contrabbasso).
Il loro primo Ep, Il Suono Analogico Cova La Sua Vendetta – Vol.1, è stato registrato totalmente in analogico, niente computer e niente cd. Con il loro primo singolo “Riderò” vincono il Coca Cola Summer Festival nella sezione Giovani, poi scelti come Artisti del mese di MTV New Generation, e infine è stato scelto per la colonna sonora e il trailer del prossimo film di Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Il ricco, il povero e il maggiordomo”. “Vieni a gridare con me”, altro brano inserito nel trailer del film, sarà contenuto nel volume 2 del progetto discografico della band (in uscita nel 2015).
L’Ep contiene sul lato A cinque tracce, il b-side del vinile è un’ unica traccia di 20 minuti con parti strumentali inedite che collegano due brani del Lato A. Disponibile sia in streaming, addirittura download gratis sul loro sito, e in vinile, acquistabile sia dal loro sito o sulle varie piattaforme di vendita online.
Prima domanda, scontata tra l’altro, cosa significa Santa Margaret, e cosa rappresenta?
«Santa Margaret nasce tra un suono, il nostro, e un luogo immaginario al Sud del Mondo, un luogo caldo e accogliente, dove ci siamo incontrati e dove è nato il nostro sound, che ha delle reminescenze sicuramente italiane, mediterranee, ma anche internazionali.»
Come e quando è avvenuto il tuo incontro con Stefano…
«Ci conosciamo da tanti anni, Stefano ha prodotto delle mie cose da solista e, così abbiamo iniziato anche a scrivere qualcosa pezzo insieme e, abbiamo capito però che bisognava avere un sound diverso da quello che avevo avuto io da sola. Non era più quel rapporto cantautrice e produttore, ma iniziava qualcosa di diverso, e bisognava fare un salto in più, e così abbiamo messo su una band chiamando dei musicisti con i quali avevamo già avuto diverse esperienze musicali, ci conoscevamo già bene tutti quanti, sia umanamente che musicalmente, e quindi ci siamo richiusi in sala prove.»
Com’è andata ai vostri primi incontri di prove, avete avuto degli scontri o c’è stato subito un feeling?
«Conoscendoci da tanti anni c’è stato subito feeling. È andato sempre tutto benissimo, avendo lavorato molto a stretto contatto. Nella sala prove dove provavamo fino a poco tempo fa, non c’era neanche il bagno, solo un lavandino, per cui bisogna essere molto in confidenza, poi abbiamo condiviso tante volte le stanze d’albergo in cinque, bagni in cinque, viaggi. Quando c’è feeling musicale e quella energia creatrice, bella, musicale, qualsiasi cosa la si supera.»
Riderò vi sta portando molte soddisfazioni, ora anche colonna sonora di un film importante come quello di Aldo, Giovanni e Giacomo , la canzone ha qualche attinenza con la trama del film?
«Noi siamo felicissimi di Riderò, che è stato il primo singolo, da cui non ci aspettavamo niente, invece, alla fine ridendo e scherzando, tra MTV New Generation, il Coca Cola Summer Festival, e, adesso questa chiusura del ciclo di vita, la colonna sonora è una cosa eccezionale che non ci aspettavamo. E comunque non so, non ho visto ancora il montaggio definitivo della canzone nel film, quindi, non so dire esattamente la scena come sarà, però so che Aldo, Giovanni e Giacomo cercavano proprio dei pezzi con quel sound lì, sia stranieri che italiani, quindi, siamo il risultato di una grande scrematura, per cui questa cosa ci onora doppiamente, potevano prendere chiunque.»
Li avete incontrati?
«Non ancora, spero che accadrà presto.»
La Strada è il terzo singolo estratto, qual è il messaggio che vuoi che passi…
«È l’incitamento a cambiare strada, in realtà un po’ in tutto il disco ricorre ciò, perché è una cosa che sto vivendo io in questo periodo, mi sto rendendo conto che sto prendendo coscienza di tante cose e, che bisogna veramente darsi da fare, ma proprio tanto, e, quindi anche avere il coraggio di cambiare e di cambiare strada, per trovare la propria e le cose migliori, anche se bisogna lasciare andare il passato per viversi il futuro.»
Il vostro disco ha un titolo singolare, Il suono analogico cova la sua vendetta Vol.1, cosa significa?
«Lo si vede, innanzitutto, dalla copertina, presumibilmente una rotella di liquirizia che ricorda il nastro magnetico o il vinile, se però si gira la copertina si scopre che quello è un serpente che cova la vendetta. Vendetta perché l’analogico è stato bistrattato con l’arrivo dei computer e, il digitale ha preso il sopravvento per costi e comodità, e quindi ciò che c’era di buono dell’analogico è stato quasi dimenticato, per cui “cova la sua vendetta” perché il vinile sta ritornando, si ha la voglia di qualcosa di vero, di sincero, di reale, e in più siamo in un periodo dove si può anche scegliere, fruire un certo tipo di musica e se registrare musica in un modo anziché in un altro.»
La copertina del disco è di Shout, avete dato delle indicazioni o è una sua precedente creazione?
«Shout è un artista riconosciuto a livello internazionale, abbiamo avuto la fortuna di incontralo, conoscerlo per cui lui ha dato la sua interpretazione entrando nel nostro mondo e nella nostra filosofia.»
È stato programmato anche un tour?
«Stiamo già iniziando a fare un po’ di date, da gennaio sicuramente saremo anche al Sud Italia.»
Suonate anche delle cover?
«Il nostro concerto solitamente dura un paio d’ore e sono tutti brani nostri, ogni tanto ci divertiamo a riprendere qualche pezzo e stravolgerlo, però il nostro concerto è concentrato sui nostri pezzi.»
Parliamo un po’ di te, hai qualche hobby in particolare?
«Ne avevo, poi a un certo punto ho deciso che volevo fare solo la musicista, e, quindi, è da due anni che non pratico altro se non la musica, a parte gli scherzi, il mio hobby è sempre stato la musica, fin da piccolissima, poi a un certo punto l’hobby è diventato professione, quindi, in questo momento la mia vita è abbastanza monotona, proprio perché mi sto concentrando solo su questo, però sono sempre stata una molto attenta alle letture, sono una molto curiosa, cerco sempre di far lavorare il cervello.»
Segui qualche artista musicale in particolare, fin da piccola?
«Ho iniziato ad ascoltare musica grazie ai Beatles, in casa mia non si ascoltava musica, non avevamo neanche la radio, per caso mi sono imbattuta nei Beatles, e da lì è stato amore a prima vista e eterno.»