Tratto da “I Milionari. Ascesa e declino dei signori di Secondigliano” – libro scritto da Giacomo Gensini con la collaborazione del PM Luigi Cannavale – arriva nelle sale “I Milionari”. Il film, scritto da Massimo Gaudioso, Giacomo Gensini e da Alessandro Piva, che ne cura anche la regia, racconta la storia del boss Paolo Di Lauro riconosciuto come “Ciruzzo ‘O Milionario”, che nel film di Piva prende il nome di Marcello Cavani detto Alendelòn. La pellicola ripercorre l’ascesa e la caduta di un clan criminale napoletano attraverso la narrazione di un boss (interpretato da Francesco Scianna) e della sua famiglia, divisa tra l’aspirazione al potere e le pulsioni profonde della prevaricazione. Il cast, formato per la maggiore da talenti partenopei, vede come protagonisti Francesco Scianna e Valentina Lodovini, che pur non essendo napoletani, si sono calati alla perfezione nei rispettivi ruoli di Marcello Cavani e la moglie Rosaria. Tra gli altri Carmine Recano, Francesco Di Leva, Salvatore Striano, Gianfranco Gallo, Ivan Castiglione.
Una storia, quella raccontata nel film “I Milionari”, precedentemente nel libro, che ha coinvolto la città di Napoli per trent’anni: un uomo che pur di inseguire il proprio sogno, resta intrappolato dalle conseguenze della sua stessa aspirazione, coinvolgendo nel suo incubo anche la famiglia, chi gli vive accanto. Poi, nel corso di questa sua lunga partita, gli si presenta un’ultima carta da giocare, quella che lui utilizza per cambiare il suo destino e per abbandonare quel sogno che tanto scompiglio aveva creato nella sua vita. Il film di Piva, non si presenta come un ultimo manifesto della camorra, ma come un film di denuncia con uno spunto per riflettere su quello che è stato, su quello che c’è ancora e su come possiamo schivarlo. Dai fatti accaduti nell’ultimo periodo, ci rendiamo conto che oggi, come trent’anni fa, la situazione non è cambiata, ma una speranza c’è. Fare la scelta giusta, anche se questa consiste nell’abbandonare i propri ideali, perché non sempre, e la storia ci insegna, questi sono “giusti”.
Francesco Scianna, lanciato dal film “Baarìa” di Giuseppe Tornatore, con un seguito cinematografico di tutto rispetto e che a breve vedremo protagonista di “The Price of Desire” di Mary McGuckian, ci parla della sua interpretazione ne “I Milionari” con entusiasmo e coinvolgimento. «Sono stato molto felice di essere entrato a far parte di questo progetto perché si stacca, a mio avviso, dalla moda dei film che raccontano la camorra. La cosa che mi attraeva molto è che non ci sono eroi affascinanti in questo film, ci sono uomini che si sfracellano, uomini che si sciolgono e si disciolgono come la cera delle candele, quindi la cosa interessante per me era cogliere il più possibile la fragilità del personaggio che interpreto, un personaggio molto conflittuale che lotta con se stesso tra il bene e il male, ma che alla fine ha la fortuna di diventare consapevole che forse ha un’ultima possibilità di cambiare la propria vita. Mi interessava particolarmente perché è un film che si stacca dall’action movie e va a raccontare la complessità dell’essere umano. In questo caso racconta la camorra, ma che non va a sedurre, ad affascinare il pubblico. Questo non è un film che i giovani non possono vedere è un film che proprio i giovani devono vedere, perché e da questi esempi che bisogna partire per far comprendere le scelte che vanno fatto nella vita. Per me oggi la gravità in cui viviamo è la crisi culturale, quindi dobbiamo ripartire a diventare dei guerrieri della propria vita. I Milionari se è seguito nella lettura, nell’interpretazione, può aiutare a seminare bene nella società che si sta formando oggi. Quello che ho cercato di fare non avendo avuto la possibilità di incontrare il personaggio reale, che è sotto copertura, ho studiato il contesto storico, il libro, la sceneggiatura, ho vissuto a Napoli un po’ di mesi prima per cercare di cogliere un po’ la verità nella costruzione del dialetto e ho lavorato dove c’erano dei buchi su elementi che potevo utilizzare sulla costruzione del personaggio. Ho ascoltato canzoni di cantanti neomelodici, per esercitarmi sul dialetto. Ho cercato di lavorare in profondità, per rendere più credibile possibile questa maschera che disperatamente il personaggio cerca di abbandonare e poi alla fine trova la sua soluzione.»
Valentina Lodovini, che nel 2009 l’abbiamo vista nel ruolo della fidanzata di Gaincarlo Siani nel film “Fortapasc” e ancora in film di successo come “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”, ci racconta brevemente in che modo si è avvicinata al personaggio di Rosaria. «Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato che raccontava il Pese adesso. Credo che sia giusto raccontare queste storie di vita vera e non smetterlo di farlo, perché il restare in silenzio serve solo a peggiorare le cose, a non risolvere i problemi che viviamo. Il film I Milionari non è altro che lo specchio del Pese. Ho costruito il mio personaggio da sola, poiché non ho avuto la possibilità di incontrare la protagonista. Ma in questo ho ritrovato il sostegno dei mie colleghi, che pur non essendo napoletana, hanno fatto in modo che mi sentissi a proprio agio sul set. Questo ha reso ancora più facile la mia interpretazione, in un ruolo che non sento di commentare o dare un giudizio, perché parliamo di vita vera, quindi mi sono limitata semplicemente a interpretare e recitare un copione scritto.»