Pop Art Revolution, scritto e diretto da Maurizio Francabandiera, è il titolo dello spettacolo che i Fuorisync (Alessandro Campaiola, Federico Campaiola, Alessio Nissolino) stanno portando in giro per i teatri della Capitale. “Il teatro non si può raccontare, il teatro si deve vedere”. Pop Art è il grande amore di esprimersi attraverso il teatro. È la volontà di rappresentazione dell’interiorità creativa degli autori, attraverso immagini, suoni, volutamente esasperati, dissacratori, ironici, un’arte contemporanea dove l’esaltazione del talento inventivo mette in mostra una grande capacità espressiva.
A chi è nata per prima l’idea di questo spettacolo?
«L’idea di questo spettacolo è nata a tutti, siamo un gruppo. Si può dire però che la maggior parte di quello che facciamo è opera di Maurizio Francabandiera, il nostro autore».
Quando avete deciso di realizzarlo?
«L’abbiamo deciso alla fine di quest’estate. “Pop Art Revolution” rappresenta un’evoluzione dello spettacolo “Pop Art”, che abbiamo portato in scena lo scorso anno».
Con Pop Art Revolution a cosa assisterà il pubblico?
«“Pop Art Revolution” è impossibile da spiegare, deve essere visto. L’unica cosa che possiamo dire è che vogliamo entrare nel cuore delle persone con un sorriso».
Dal doppiaggio al teatro quali sono le difficoltà che avete riscontrato?
«Abbiamo incontrato le prime difficoltà proprio dieci anni fa: noi a leggio recitiamo come si può recitare sul palco, solo che non c’è nessuno a guardarti e quindi le emozioni devono essere trasmesse solo attraverso la voce (che forse a volte è anche più difficile); a teatro c’è la libertà di esprimersi anche con il corpo, quindi non per forza bisogna esprimere un’emozione con la voce, ma si può fare anche fisicamente».
Sul web siete molto conosciuti. Come invece sta reagendo il pubblico in teatro?
«Il pubblico ha reagito molto bene, siamo contenti e onorati per questo. Siamo sempre piaciuti e abbiamo fatto diverse serate, però forse questo spettacolo è stata la nostra evoluzione più grande, anche come attori. C’erano tante persone che ci hanno visto per la prima volta e c’è stato un apprezzamento maggiore. Siamo rimasti nel cuore degli spettatori, almeno questo è quello che ci hanno detto loro».
Sono previste solo date a Roma o in altre città d’Italia?
«Per ora date fuori Roma non sono previste, spero che arriveranno, nel frattempo ci muoviamo nella Capitale».