Con È già domani Tour i Fast Animals and Slow Kids stanno portando in giro per diverse città italiane la loro musica. Dopo i sold out di Parma e Bologna, la band arriverà il prossimo 24 aprile al Teatro Concordia di Torino. I successivi appuntamenti in calendario saranno quelli di Padova il 27 aprile (già sold out l’Hall), Firenze il 28 aprile, per poi approdare a Napoli il 30 aprile, a Roma il 3 maggio e il 6 maggio a Milano dove anche lo show del Fabrique ha fatto registrare il tutto esaurito. Per i FASK questo tour è un modo per celebrare il ritorno alla musica live, da condividere con il pubblico e con alcuni dei tanti amici musicisti, che saranno ospiti ai loro concerti.
Aimone Romizi (voce, chitarra, percussioni), Alessio Mingoli (batteria, seconda voce), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessandro Guercini (Chitarre) presenteranno dal vivo, oltre ai successi che hanno segnato i 10 anni di carriera, anche i brani dell’ultimo album “È già domani” (pubblicato da Woodworm in licenza esclusiva Believe Artist Services), oltre al brano inedito “Vita Sperduta” pubblicato l’11 marzo.
Il tour è iniziato a Parma lo scorso 7 aprile con date sold aut a Padova, Bologna e Milano. Come state vivendo questo ritorno al live?
Alessio Mingoli: «Sicuramente una grande emozione. È vero che ci siamo esibiti la scorsa estate e anche quella è stata un’emozione diversa perché è stato un tour inediti, acustico, dove abbiamo scoperto un lato inesplorato della nostra musica e anche dei pezzi che potevano vivere di un’anima nuova, un tipo di concerto diametralmente opposto rispetto ai nostri soliti concerti. Ne siamo usciti molto sodisfatti dall’estate scorsa. Detto ciò, appena c’è stata l’occasione per poter tornare ai concerti classici, se così possiamo definirli, noi eravamo lì in prima linea. Anche perché avevamo un tour annullato dal 2020 ed era dal 2018 che non suonavamo nei club al chiuso. Avevamo l’idea di questo tour attuale da anni e non stavamo più nella pelle di metterlo in pratica e fino alla prima nota della serata di Parma che è stata la data zero non ci credevamo. Dopodiché è andato tutto in discesa. È stato esattamente come prima di fermarci. Il timore era quello di non trovarsi più come prima, che la gente avesse ancora paura, invece è stato bello come prima, se non di più».
Alessandro Guercini: «Tornare dopo così tanto tempo a fare la cosa per te fondamentale della vita è stato proprio catartico secondo me».
Il vostro ritorno dal vivo è avvenuto la scorsa estate, questa volta però siete ancora più carichi perché presentate sul palco anche il vostro ultimo lavoro É già domani, un album che dall’uscita vi sta dando tante soddisfazioni. Cosa rappresenta per voi questo disco?
Alessandro Guercini: «Sicuramente scriverlo ha rappresentato se vogliamo anche una valvola di sfogo, un modo per evadere dalla realtà che un po’ ci ha circondato nel periodo in cui abbiamo scritto. Concentrarsi sullo scrivere canzoni, sul penare a come sarebbe stato portarle dal vivo, quello ci ha permesso di sopravvivere, come band, come musicisti e come persone, quindi, io mi sento quasi grato a questo disco perché ha rappresentato un modo per guardare avanti quando era particolarmente complicato riuscire ad avere uno sguardo di speranza verso il futuro, come penso sia stato per tutti».
Prossimo appuntamento il 24 aprile a Torino in cui ci sarà come ospite il vostro amico e collega Willie Peyote, cosa avete preparato per l’occasione? Ci saranno altri ospiti nelle restanti date del tour?
Alessio Mingoli: «Siamo molto contenti di avere Willie con noi sul palco e non poteva che accadere a Torino, visto che è la sua città. Ti posso dire che di sicuro faremo “Cosa ci direbbe” che è il pezzo che abbiamo fatto insieme. È un pezzo che ci piace suonarlo e in particolar modo insieme a lui. Ci sarà anche un’altra sorpresa che magari non sveliamo, ma sicuramente sarà un bel momento. Poi ci saranno altri ospiti in altre date che stiamo per annunciare nei prossimi giorni».
L’ultimo lavoro discografico ha ottenuto critiche positive non solo dal vostro pubblico, ma anche dalla stampa. Qual è stato il commento che più avete apprezzato?
Alessandro Guercini: «Ricordo che negli anni passati i primi dischi usciti a nome FASK, nasceva in me la curiosità di andare su google e ricercare recensioni e opinioni sul disco. Col passar del tempo ho cercato di rallentare un po’ questa tendenza perché leggere opinioni di altre persone riguarda la tua musica, si entra in un certo circolo in cui inizi a farti condizionare da quelli che sono i gusti altrui. Quindi credo che la cosa giusta sia restare scevri da tutto quello che è il percepito della tua musica, secondo me è importantissimo, poi ovviamente qualche bella recensione l’ho letta e fa sicuramente piacere. Ogni volta che leggi delle belle parole, anche su carta stampata, sei chiaramente colpito, però non devi mai farti condizionare né dai commenti positivi e né a quelli negativi».
Sono tanti anni di carriera, cosa è cambiato in voi dai vostri esordi ad oggi e cosa cambiereste del vostro percorso?
Alessio Mingoli: «Probabilmente non cambieremmo quasi nulla. Tutto il percorso che abbiamo fatto alla fine è stato utile a qualcosa, anche gli errori se vogliamo. Quello che conta è restare uniti, anche perché è quello che ci ha portato ad andare avanti fino ad oggi. Tra di noi non è cambiato nulla. Ci piace pensare che l’approccio di base sia sempre quello. Siamo sempre noi quattro, abbiamo una politica molto democratica all’interno della nostra band. Lo chiamiamo un po’ il patto REM, nel senso che siamo a conoscenza del fatto che i REM al loro tempo strinsero tra di loro questo patto per il quale avrebbero diviso sempre tutto, equamente tra tutti, a prescindere da quanto ognuno collaborava in qualcosa, semplicemente perché se un giorno si fossero sciolti, non sarebbe stato per motivi economici o di velleità singole, ma magari sarebbero stati altri i motivi e quindi anche noi abbiamo voluto tutelare il benessere della band da questo punto di vista e devo dire che ha funzionato. Siamo una burocrazia abbastanza complicata, però alla fine quando sia arriva ad una scelta è condivisa da tutti, quindi è molto più potente e forte. Questo è rimasto nel tempo, poi ovviamente le dinamiche cambiano, le strutture intorno a noi crescono e siamo consapevoli di tutto, però la base e l’approccio inziale è sempre quello».
Al di là del vostro patto, ci sono mai state delle discussioni tra di voi? Magari per uno di voi c’era un pezzo che funzionava, mentre per un altro non era così?
Alessio Mingoli: «Costantemente. Ci sono sempre state discussioni sulle singole parole di un testo. Ad esempio in un’occasione abbiamo discusso per un giorno per la parola crusca, che poi alla fine è finita in una canzone, per farti capire di quanto dettagliate e puntigliose siano le dinamiche tra noi».
Alessandro Guercini: «Se posso spezzare una lancia a nostro favore è che negli ultimi anni alcune cose sono cambiate. Nel senso che quando ci ritroviamo ad affrontare una discussione sulla scelta del singolo da fare uscire, se c’è uno di noi quattro convinto che quel pezzo funzioni, allora gli diamo fiducia e lo approviamo anche noi».
Voi eravate già amici quando avete deciso di metter su questa band?
Alessio Mingoli: «Non ci conoscevamo tutti benissimo, ma quasi, perché a Perugia le persone che suonano si conoscono un po’ tutte e mischiati in altre band, ognuno di noi suonava insieme a qualcun altro. Io e Alessandro suonavamo insieme, ma io ad esempio cantavo nella band che avevamo, Jacopo e Aimone suonavano insieme da quando Jacopo aveva 14 anni, Aimone e Alessandro suonavano in un’altra band, insomma eravamo tutti mischiati e poi alla fine ci siamo ritrovati tutti e quattro insieme. Però alla fine diciamo che la vera amicizia tra di noi è nata con i FASK».
Per quanto riguarda i live, c’è qualche città in cui il pubblico riesce a darvi più energia rispetto ad un’altra?
Alessandro Guercini: «La carica è abbastanza costante. Secondo me abbiamo coltivato negli anni un pubblico fedele, sempre pronto a regalarci dei bei concerti, perché secondo me il fatto di suonare in una band come la nostra è che un bel concerto dipende per la maggior parte dal pubblico. Credo che questa sia una costante del tour dei FASK. Anche per quanto riguarda il tour di quest’estate non era scontato trovare gente attenta, pronta ad ascoltarti in una versione completamente diversa».
Alessio Mingoli: «Noi siamo una band che ha costruito molto sul suonare tante volte nelle stesse città e ogni volta che ci tornavamo era meglio della volta precedente, parlando anche numericamente di presenze di pubblico. In alcune zone in cui abbiamo suonato di più come la Lombardia, la Toscana, il Veneto, abbiamo sempre ricevuto una buona accoglienza, grande soddisfazione. Ci sono delle regioni in cui non abbiamo ancora suonato, ma sono poche a dir la verità, oppure ci sono zone dove vorremmo suonare molto di più
Alessandro Guercini: «Anche in quelle zone che abbiamo battuto meno, ogni volta che suoniamo sono concerti bellissimi».
In quale città vi siete esibiti poche volte e vi piacerebbe tornarci più spesso?
Alessandro Guercini: «A Napoli ad esempio non abbiamo mai suonato, siamo stati in altre zone della Campania, ma Napoli città ci manca».
Alessio Mingoli: «Infatti questo tour ci porterà per la prima volta a Napoli, il 30 aprile e siamo felicissimi. È incredibile che in 10 anni di attività non siamo mai stati in questa città, quindi è arrivata finalmente questa occasione».
Alessandro Guercini: «Ricordo però quando abbiamo presentato il nostro precedente album Animali notturni a Napoli, ed era bellissimo, pieno di gente, sembrava un concerto, nonostante fosse un piccolo incontro per promozione del disco».
Quali saranno i vostri progetti dopo questo tour? Ne seguirà uno estivo? State lavorando ad un nuovo album?
Alessandro Guercini: «Sicuramente l’obiettivo che ci siamo dati in questo periodo è quello di suonare il più possibile, visto che ci è mancato per così tanto tempo. Ora come ora siamo concentrati su questo. Stiamo cercando di goderci il momento, di questo ritorno così tanto agognato in questi ultimi anni. Come band, nonostante qualche periodo meno creativo, scriviamo sempre canzoni, ne abbiamo scritte veramente tante. Ovviamente pensare ad un album è una cosa più grande dello scrivere canzoni».
Alessio Mingoli: «Noi scriviamo sempre canzoni per poterle suonare dal vivo e ne abbiamo veramente tante arretrate da suonare, che siamo solo all’inizio. La scelta di far uscire il singolo “Vita sperduta” post disco è semplicemente dovuta al fatto di poterla suonare dal vivo, quindi adesso ne abbiamo di carne sul fuoco, ma prima o poi un nuovo disco arriverà».
Questi gli appuntamenti confermati (tour organizzato da VIVO Concerti):
24 giugno 2022 AREZZO Fortezza Medicea
5 luglio 2022 NICHELINO (TO) Sonic Park Stupinigi (Palazzina di Caccia di Stupinigi)
6 luglio 2022 BOLOGNA Bonsai Garden (Parco Caserme Rosse)
7 luglio 2022 GENOVA Arena Del Mare Porto Antico
15 luglio 2022 GROTTAGLIE (TA) Cinzella Festival (Cave di Fantiano)
18 luglio 2022 CATANIA Corte Ex Monastero dei Benedettini
19 luglio 2022 COSENZA #Restartlivefest (Rendano Arena)
21 luglio 2022 SENIGALLIA (AN) Xmasters (Lungomare Mameli)
24 luglio 2022 GIAIS DI AVIANO (PN) Feel Festival
25 luglio 2022 BERGAMO Arena Estiva Fiera
29 luglio 2022 ROMA Villa Ada Festival (Laghetto di Villa Ada)
6 agosto 2022 MONTALTO DELLE MARCHE (AP) My Mill Festival (Mulino Fortificato di Sisto V)
8 settembre 2022 FIRENZE Viper Summer Festival(Ultravox Arena Anfiteatro Delle Cascine Ernesto Pascale)
14 settembre 2022 MODENA Festa Dell’unità (Arena Del Lago)
15 settembre 2022 SESTO SAN GIOVANNI (MI) Carroponte
17 settembre 2022 PERUGIA Giardini del Frontone