Il coro Eyael diretto da Enrica Di Martino e Vocalive diretto da Riccardo Galassi, coro di musica afroamericana che canta in formazione mista “a cappella” con armonizzazioni a quattro e a otto voci, senza l’ausilio di strumenti, danno vita ad un evento musicale di qualità nella chiesa di Santa Chiara a Napoli.
I Vocalive di Bologna hanno all’attivo oltre 30 anni di attività con concerti in Italia e all’estero e tutti gli anni decidono di fare un tour in Italia:
quest’anno hanno fatto tappa a Napoli, Pozzuoli, Formia e Gaeta grazie all’aiuto della maestra Di Martino che ha trovato tutte le location per le esibizioni ed ha permesso ai due cori di unirsi per un concerto unico nel suo genere.
Vocalive si pone come obiettivo di stimolare la riflessione in chi assiste ai concerti, sognando di poter portare all’orecchio e al cuore di chi è più attento alcune sensazioni che si dimenticano durante la frenetica attività quotidiana.
Sul monumentale presbiterio di santa Chiara il coro Eyael, ottimamente diretto dalla maestra Di Martino, ha proposto il gospel tradizionale e progressive cantando Baba yetu, Tha battle of Jericho, Revelation 19.1, Gos Regneth forevere, Excellent is your name.
Forti di un repertorio intenso e di gran classe il coro ha incantato il numeroso pubblico presente in chiesa. Vale la pena sottolineare come, ad ogni attività musicale o teatrale proposta dalla chiesa o ospitata in essa, il pubblico risponda sempre con entusiasmo.
Ancora una volta l’energia e la competenza della maestra garantiscono un risultato professionale che evidenzia l’efficace lavoro che affronta ogni giorno il coro Eyael.
I vocalive incantano con le loro voci e propongono un viaggio nella musica contemporanea e moderna e comprende prevalentemente spiritual e gospel di tradizione, ma anche brani blues, ballate e work songs di origine afro-americana o provenienti dalle Indie Occidentali.
Non mancano brani soul e pop che riprendono il tema dell’amore inteso come sentimento universale.
In scaletta si susseguono: Hit the road Jack, Don’t let me be misunderstood, Oh happy day, Glory, Halleluja
Street of Philadelphia, Fragile, Fix you, I still haven’t found, Easy, Hey Jude, One.
Un momento di confronto e crescita per i due cori che hanno terminato il concerto fondendosi per intonare Stand by me. Un successo della musica, ma anche e soprattutto, un momento di vera fratellanza tra artisti e anche con il pubblico.