Il libro “Humanoma – il virus siamo noi” di Carlo Fumo (edizioni Mea) recensito da D'Agostino
Vorresti che fosse tutta fantasia, che quelle 148 pagine di “Humanoma – il virus siamo noi” di Carlo Fumo (edizioni Mea) provenissero dalla mente di un amante della fantascienza, ma invece in esso è raccontata solo la dura verità.
Quello che è nuovo è il modo di raccontare i fatti; un misto tra l’onirico, il documentario, il reale. Come osserva, giustamente, lo sceneggiatore Bencivenni che commenta il volume
“quello che colpisce è la mancanza di un protagonista tradizionale. La sfida sarà fargli accettare che il vero protagonista in questo caso non è il personaggio, ma il tema: lo sversamento e la corruzione come patologia sociale.”
Il libro si ispira alla vita del professore Giovan Giacomo Giordano oncologo e ricercatore, autore della prima mappatura della nocività in Campania scritta nel’76, precursore del disastro ambientale e sanitario causato dal business politico-mafioso del traffico di rifiuti e della “Terra dei Fuochi”.
Già nel 1976 qualcuno parlava di questa mostruosità e allora perché non scoperchiare il vaso di Pandora, subito?
La risposta si fa evidente leggendo le pagine: tutto è sistema, la politica, la camorra, le semplici persone che per campare accettano le regole non scritte dei sistemi malavitosi. Quelli che non ci stanno vengono fatti fuori, senza problemi, senza tentennamenti.
L’ Onorevole di “Humanoma – il virus siamo noi” è spietato, non ha una coscienza, non prova sentimenti, deve arrivare al suo obiettivo e lo fa passando sul cadavere di tante persone; ha un braccio destro Nicola, che alla fine lo tradisce ma solo perché vuole guadagnare lui il potere malato che tutto muove.
Fa stare male questo libro perché è la verità, raccontata con i giusti espedienti letterari, a tratti rischiosi e difficili da condividere, ma che alla fine funzionano.
Forse condizionati dal periodo lunghissimo e terribile della pandemia che stiamo vivendo questo volume risulta ancora più duro, ma resta il fatto che leggere degli interramenti dei materiali tossici in Campania, in Calabria e di come queste operazioni portassero ad un guadagno enorme per alcune persone, fa male.
Le conseguenze sulle persone, il cancro che colpisce bambini, giovani, ci ricorda quanto l’esaltazione, il desiderio di potere di alcuni, ci rende fragili in un sistema pianeta già estremamente in bilico.
La mente dell’uomo è così malata da rendere una giovane donna, malata di cancro, il modo per spingere un ispettore al suicidio; già la povera Francesca, il simbolo di tutte le mostruosità che il ˈvirus uomoˈ è capace di fare, alla fine diventa assuefatta dalla presenza dell’uomo che da carnefice è divenuto punto di riferimento.
Un capitolo di “Humanoma – il virus siamo noi” si chiama “nessuno si salva” ed è proprio il pensiero di chi legge, anche quando la Giustizia arriva e sembra rimettere le cose a posto, lo scotto pagato è troppo alto. Se qualcuno avesse dato retta al professore Giordano forse i fatti sarebbero andati in altro modo, forse l’uomo poteva salvarsi, e invece…