Eccolo il nuovo disco di Helle. Si intitola “La colpa”, la vicenda di Giada (la protagonista di questa storia lunga 9 canzoni) che vive un amore per Ludovico e lo rifiuta, se lo lascia alle spalle. Non andiamo oltre, c’è da assorbire ogni dettaglio anche grazie al tessuto musicale sempre molto scarno, a tratti di matrice “indie”, a tratti davvero contemplativi.
Che sia un romanzo o che tragga ispirazione ce lo lasciamo raccontare: di sicuro, al primo ascolto, il suono non è semplice corredo. Canzone d’autore che torna all’essenza, un classico rinnovato al linguaggio di oggi. Non sembra vecchio, non sembra retrò, ma l’intenzione arriva viva dagli anni ’70. Se avesse avuto smagliature prog non mi avrebbe affatto sorpreso.
Nel disco “La colpa” a chi o a cosa si riferisce?
Spesso non ci riveliamo le persone che dovremmo essere. Fin quando si è giovani, in un certo senso, si tenta di sfuggire dalle responsabilità richieste nell’età adulta; a volte si è “maturi” solo negli anni e non di fatto. Mi spaventa l’idea – perdona la franchezza – d’invecchiare senza avere imparato nulla dai miei errori. Nel racconto in musica “La colpa”, Giada si strugge per non aver resistito alla tentazione giovanile di lasciarsi andare ad un’emozione romantica che non le avrebbe recato alcun onore, viste le circostanze (lui è il figlio della sua migliore amica).
Un disco che ha preso il posto di un romanzo nelle tue idee… tornerà ad avere spazio questo progetto?
Ho da poco terminato un nuovo progetto: sicuramente verrà alla luce quest’ultimo lavoro. Non penso di trascrivere “La colpa” in forma romanzata, no: temo ne verrebbe fuori un lavoro estremamente noioso.