Debutta, al Teatro Mercadante di Napoli, Sinfonia d’Autunno di Ingmar Bergman, nella versione di Chiara De Marchi, con Anna Maria Guarnieri diretta da Gabriele Lavia, una co-produzione dello Stabile dell’Umbria e della Fondazione Brunello Cucinelli (repliche fino a dom. 1 Febbraio).
Nato per il teatro e trasposto per il cinema nel ’78 (con Ingrid Bergman e Liv Ullman), Sinfonia d’Autunno è la storia del rapporto conflittuale tra una madre artista, Charlotte, assente e anaffettiva, e una figlia ormai adulta, Eva che, avendo perduto il suo bambino, decide – insieme al marito Viktor – di dedicare la sua vita alle cure per la sorella Helena, che la madre aveva chiuso in una casa di cura. Costretta da un problema alla schiena ad imboccare il viale del tramonto, Charlotte decide di accettare l’invito di Eva a passare alcuni giorni a casa sua. E’ qui che verranno a galla i conflitti e le incomprensioni di una vita… “Essere esclusi – spiega Lavia – è una condizione comune tanto ai concertisti quanto ai teatranti. Essi non riescono ad essere padri o madri, mariti o mogli, ma sono condannati a quella che Bergman chiama la Solitudine Assoluta. Ma forse, questa solitudine, questa esclusione è la maledizione comune della nostra epoca”.
Partendo da questo assunto, Lavia intesse una rete di rapporti familiari che ruotano attorno alla figura del pianoforte, strumento di questa maledizione, giustamente assente dalla scena, sia visivamente che sonoramente. Eppure, esso è lì, onnipresente, a ricordare a tutti il senso dei propri fallimenti. Ottima la scelta di sostituire le sonate al piano con un sinistro crescendo di violini. Le atmosfere rarefatte e fredde, che suggeriscono isolamento fisico e psicologico dei personaggi, sono rese dalle suggestive scene di Alessandro Camera, illuminate da Simone De Angelis, e dalle musiche originali di Giordano Corapi. Come originali sono anche i costumi di Claudia Calvaresi. L’ottima Anna Maria Guarnieri cesella un bel personaggio complesso e sfuggente, pieno di contraddizioni e – proprio per questo – assolutamente credibile. Il resto del cast si rivela alla sua altezza: la bravissima Valeria Milillo (Eva), il profondo Danilo Nigrelli (Viktor), la sorprendente Silvia Salvatori (Helena).