Ha debuttato con successo al Teatro Augusteo di Napoli venerdì 8 novembre lo spettacolo “I cavalli di Monsignor Perrelli”, una farsa in musica in due atti di Peppe Barra e Lamberto Lambertini che ne cura anche la regia; Ad affiancarlo Patrizio Trampetti con Luigi Bignone ed Enrico Vicinanza. L’istrionico Peppe Barra, nei suoi cinquant’anni di carriera, ha sempre dato il meritato spazio alla città di Napoli, difendendo la nostra lingua e l’enorme patrimonio etnico-popolare, non ancora efficacemente tutelato dalle istituzioni cittadine. Peppe Barra, con questo spettacolo, ha il merito di coniugare ancora una volta, la tradizione partenopea più vera con la contemporaneità. Monsignor Perrelli, colto, stravagante e anticonformista uomo di Chiesa dell’Ottocento, con la sua giocosa e folle inventiva, portava allegria e leggerezza alla corte del re Ferdinando IV di Borbone e della regina Carolina. Tra le tante leggende attribuite al Monsignore quella dei suoi cavalli che moriranno di fame perché stava insegnando loro a campare di sola acqua, è la più famosa tanto da ispirare la nostra cultura popolare. A prendersi cura amorevolmente del Monsignore (Patrizio Trampetti) è la fedele Meneca (Peppe Barra) che gli prepara prelibati manicaretti. Ad apertura di sipario Peppe Barra canta sommessamente come in un sogno “Core a core”, i cui versi esprimono appieno la malinconia dell’attore che si appresta ancora una volta a travestirsi per il suo pubblico. Ciò che rende vincente questo spettacolo è l’esercizio di stile di Peppe Barra e Patrizio Trampetti che si contaminano e armonizzano in maniera osmotica. Sulla scena Monsignor Perrelli e Meneca, anche se dislocati ad un diverso livello sociale, si squadrano, si provocano, in un gioco continuo fedele alla partitura e ricco di improvvisazioni offrendoci uno spaccato di vita verace. In questo spettacolo malinconia e ironia si mescolano, il colto monsignore si affida alla saggezza popolare di Meneca, quasi che l’uno non potesse esistere senza l’altro. Volendo definirei “I cavalli di Monsignor Perrelli” un piatto tradizionale, semplice, con pochi ingredienti, ma tanto su cui meditare. Spassosi gli interventi della esuberante Meneca che sfoggia la sua cultura culinaria (la ricetta dei bocconotti), interagendo, in un salto temporale tra passato e presente, con il pubblico in sala. La parte aulica di questo riuscito –divertissement- è affidata alla bravura degli attori/cantanti Luigi Bignone ed Enrico Vicinanza, che con indovinati intermezzi canori vestono i panni di cantanti di varie epoche napoletane. Tra le canzoni interpretate “Funtana all’ombra”, “Mmiez’o’ grane”, “Presentimento(l’ellera)”, “La luna nova”. Le scene di Carlo De Marino, i colorati costumi di Annalisa Giacci, e le suggestive musiche di Giorgio Mellone impreziosiscono lo spettacolo. È pieno il successo alla prima.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Augusteo fino al 17 novembre.
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