Lo scorso weekend, presso il Teatro Area Nord (in via Nuova Dietro la Vigna, 20, Napoli) è andato in scena, con grande successo di pubblico, “Ranavuottoli – Le Sorellastre” di Roberto Russo e Biagio Musella. Per la regia di Lello Serao, con Nunzia Schiano, Biagio Musella e Pino l’Abbate.
Nato da un’idea di Biagio Musella coadiuvato da Robetto Russo, lo spettacolo può essere considerato come un ribaltamento della celebre fiaba di Cenerentola con ammodernamento della stessa, che forse oggi non funzionerebbe più se letta secondo i canoni originari. E’ proprio per tal motivo che non si vede mai Cenerentola poiché tutto quello che rappresenta la bellezza canonica è al di fuori della trama, che invece ha lo scopo di invitare lo spettatore a riflettere sulla bellezza che a volte può diventare bruttezza perché risponde a dei canoni estetici che portano a diventare l’uno uguale all’altro. Questa volta invece il messaggio che si vuole trasmettere è: “sii te stesso, se hai qualcosa da dire, dilla come te stesso non cercando di essere altro da te”.
Si parla quindi anche del non detto, “le parole non dette diventano vermi”, nel senso che le cose che non si dicono spesso sono quelle che determinano malumori ed incomprensioni all’interno di una coppia o di una famiglia: quando si è fratelli non si sceglie di esserlo, poi però, ad un certo punto il rapporto diventa scelto con il superamento delle convenzioni familiari a favore dei sentimenti. In questo spettalo viene rappresentato proprio questo superamento e alla fine della storia saranno proprio le parole finalmente dette da Genoeffa a salvare la vita di Anastasia. Ogni una delle due sorelle si rende conto che la propria vita è legata a doppio filo all’altra, quindi, in qualche modo, si sono scelte anche non scegliendosi in partenza. È una storia commovente e a lieto fine perché anche per loro vice l’amore.
Altri appuntamenti: Venerdì 12 aprile al Teatro Diana di Nocera Inferiore e dal 14 al 19 maggio al Piccolo Bellini di Napoli.