Grande successo di pubblico all’Arena Flegrea di Napoli per il concerto di Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana. Dal 1991 lo showman gira con la sua Orchestra Italiana dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada all’Australia, facendosi ambasciatore del rilancio e la diffusione nel mondo della canzone napoletana patrimonio dell’umanità. Dopo 15 anni torna a Napoli, elettrizzando il folto pubblico, con la sua Orchestra composta da bravissimi musicisti napoletani: Gianni Conte (canto), Barbara Bonaiuto (voce), Mariano Caiano (voce), Giovanni Imparato (percussioni), Massimo Volpe (pianoforte), Gianluca Pica (piano), Michele Montefusco, Paolo Termini, Nicola Cantatore (chitarre), Peppe Sannino (percussioni), Roberto Ciscognetti (batteria), Massimo Cecchetti (basso), Nunzio Reina, Salvatore Esposito, Salvatore Della Vecchia (mandolini). Grazie al suo stile estremamente innovativo, alla sua inconfondibile verve, all’irriverente goliardia molto sopra le righe, ma sagace, intelligente e surreale, questo artista versatile e completo (cantante, attore, regista, presentatore, speaker radiofonico) ha regalato, come sempre, al suo pubblico emozioni profonde. Il suo è un amore vero e incondizionato verso la città di Napoli, ricca di tradizioni e vero focolaio inesauribile di grandi artisti, non sempre apprezzati nella giusta misura. Con un’intelligente rivisitazione e rinnovato entusiasmo, Renzo Arbore si diverte a sperimentare originali contaminazioni al ritmo di rock, blues, country, reggae, sudamericano, portando con successo le sonorità antiche-moderne di Napoli nel mondo facendole rivivere ex novo. Con “Era de maggio” e “Reginella”,a inizio serata, Arbore ha voluto rendere omaggio a Roberto Murolo che con il suo stile inconfondibile ha rivoluzionato il modo di cantare napoletano. Sulle note latino-americane di “Marruzzella” e africane di “O’ Sarracino” l’artista ha ricordato Renato Carosone. Segue “L‘arte del sole” del 1908, canzone preferita da Luciano de Crescenzo, grande amico di Arbore e suo indiscusso maestro di umorismo. Impreziosita dai virtuosismi vocali di Giovanni Imparato “Guaglione”. Con la sua voce calda e possente Barbara Bonaiuto ha cantato “Serenata” e “Tutte ‘e sere”, che ricordano amori tristi e malinconici. Gianni Conte “Silenzio cantatore” e “Nessun dorma”. Non sono mancati momenti e spunti goliardici, con canzoni umoristiche quali “Pensamme a’ salute” di Roberto Murolo. In onore del compianto Beniamino Esposito la frizzante “Pecchè nun ce ne iamme in America?”. Lo showman ha ricordato, con una punta di nostalgia, i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo a Napoli dove si esibiva nei night club frequentati dai soldati americani, cantando “Piove”, “Mamma mi piace il ritmo” di Natalino Otto. Segue una carrellata di suoi successi quali “Smorza e lights”, “Catarì”, ”Comme facette mammeta”, “Il clarinetto” e altri. La scaletta del concerto ricca e completa ha deliziato il pubblico, che nelle tre ore di spettacolo, ha potuto apprezzare uno dei più grandi nostri interpreti, dotato di un camaleontismo scenico fuori dal comune, in un altalena di emozioni irripetibili e uniche.
Cerca
-
Articoli recenti
- Wunderkammerkabarett apre la rassegna In-stabilestate al teatro Instabile Napoli
- Torna Ethnos, il Festival Internazionale della Musica Etnica
- Prorogata la mostra “Picasso e l’antico” al MANN
- Recensione libri: Sono cose da grandi di Simona Sparaco
- Giuseppe Bonifati nel film “Ferrari” con Penelope Cruz, in concorso a Venezia
Find us on Facebook
-