La pièce “Giorni infelici per Re Lear” con la regia del maestro Mariano Bauduin è andata in scena con successo al Castel dell’Ovo nell’ambito del Maggio dei monumenti 2021. Protagonisti Lello Giulivo nei panni di Re Lear e Maurizio Murano che interpreta vari personaggi.
La pièce teatrale è stata inserita nel progetto (H)earth ecosystem of art and theater (esiti delle residenze artistiche), ideato da Lello Serao e Ilenia de Falco. Lello Serao ha così commentato: «Il progetto di solidarietà e produzione, che ci stava particolarmente a cuore presentato al Comune di Napoli, ha come finalità quella di riunire 10 Teatri ( Elicantropo, Nest, Sancarluccio, Il Pozzo e il Pendolo, Teatro Area Nord, Teatro Troisi, Teatro dei Piccoli, Teatro Serra, Nuovo Teatro Sanità, The Beggar’s Theatre il teatro dei mendicanti) e 12 Compagnie di giovani senza finanziamenti. Anche se ci troviamo a lavorare in una Città dove tutto è particolarmente difficile, siamo fieri dei risultati ottenuti».
In un mondo che genera scissione, separazione e ogni forma di comunità a favore dell’individualismo esasperato, il progetto di Lello Serao ha il merito di aver riunito 10 piccoli spazi teatrali che operano con successo sul territorio da molti anni, ma che rischiavano, in questa fase di stallo, la dissoluzione della loro libertà creativa.
Lo spettacolo “Giorni infelici” affronta con efficacia il dramma di Re Lear, che decide di abdicare in favore delle figlie Goneril e Regan egoiste e prive di riconoscenza, escludendo di fatto la più piccola Cordelia che ama il padre di un amore sincero e disinteressato. Il dolore per l’ingratitudine delle figlie predilette porteranno il Re a perdere il lume della ragione e a riconsiderare sotto un’altra luce il suo percorso esistenziale.
L’opera di Shakespeare, scritta nel 1605, estremamente moderna per le tematiche trattate, ci esorta ad accettare il peso di questo tempo triste, esortandoci a dire ciò che sentiamo e non ciò che ci conviene dire! Altro tema attuale è quello della bramosia del potere che conduce alla solitudine, alla follia, alla morte delle emozioni vere (solidarietà, amore, pietà) che danno un senso alla vita.
Il testo ci costringe a riflettere sui nostri pensieri limitanti e claustrofobici e ad avere un approccio cristiano verso i nostri simili. «Mettere in scena il dramma di Re Lear è sempre stato il mio sogno -ha sottolineato Mariano Bauduin- e questo che viviamo mi è sembrato il momento storico adatto per affrontare un testo così complesso, anche se intendo sviluppare in futuro altri aspetti non meno importanti dell’opera di Shakespeare». In una scarna scenografia Lello Giulivo ha saputo infondere alla figura del vecchio e stanco re la giusta maestosità e infantile follia, mentre l’eclettico Maurizio Murano ha saputo dare ai suoi personaggi (le figlie del re, il matto giullare) la giusta dose di sarcasmo e ironia. Da vedere.
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