L’ opera di Marotta “L’ oro di Napoli” torna a rivivere in teatro alla “Casa della Musica Federico I“ fino al 6 gennaio grazie alla regia di Nello Mascia e alla particolare riscrittura di Manlio Santanelli.
Il testo di Santanelli sottolinea efficacemente i pregi e i difetti di questa città lazzariata, che ha sempre avuto la capacità di rialzarsi dopo una caduta attraverso il dono della sua infinita “pazienza” che rappresenta l’oro di Napoli. La trama si sviluppa sotto forma di “Carosello musicale”in un intreccio di amori, inganni, scambi, situazioni paradossali che ci fanno riflettere sull’eterno dualismo tra vita e morte, luce e buio. Ci troviamo di fronte a uno spettacolo traboccante di entusiasmo e alta professionalità, sia per la compagnia di “attori indipendenti” di primissima qualità, sia per l’ottima regia, sia per l’originalità della scrittura di Manlio Santanelli . In questo riallestimento, che pur mantenendo lo smalto della versione cinematografica ha acquistato una freschezza in più, gli ingredienti che caratterizzano le opere del drammaturgo ci sono tutti: la solitudine, la disperazione, il cinismo, il sarcasmo, il grottesco, il paradossale. La trama , che è quella ben nota del lavoro cinematografico di De Sica, grazie allo stile ironico e dissacrante dell’autore , è personalizzata da molte originali innovazioni come “La guerra dei panni” tra le due vicine di casa, e la “guerra tra le due Madonne”. Un lavoro corale, uno spazio scenico carico di varia umanità, composto da nomi celebri del panorama artistico napoletano, che hanno creato una chimica palpabile e avvincente.
Ricordiamo il cast composto da Giovanni Mauriello (Don Saverio il pazzariello),Ciro Capano (Don Carmine il prepotente), Gianni Ferreri (il pizzaiolo tradito ), Rossella Amato ( Sofia la moglie del pizzaiolo), Gigi Savoia (Don Ersilio il consigliere pensatore che vende saggezza), Cloris Brosca (Donna Concetta la vedova), Rosaria De Cicco (Donna Rosaria), Nello Mascia (Don Peppino il guardaporta), Giancarlo Cosentino (il vedovo inconsolabile Don Criscuolo ),Roberto Azzurro (il marchese giocatore incallito), Matteo Mauriello (Don Aurelio e l’innamorato che vuole vendetta), Massimo Masiello (Don Salvatore e il Marchesino amante di Donna Sofia), Antonio D’Avino, Roberto Mascia. Una nota di merito dobbiamo dare alle note musicali di Ciccio Merolla che hanno accompagnato efficacemente le voci degli artisti. Massimo Masiello si è esibito in “Mare verde” di Marotta e Mazzocco, nella splendida “Torna maggio”, e in un canto devozionale alla Madonna dell’Arco. Ciro Capano ha interpretato efficacemente “ò cinematografo”. Giovanni Mauriello ha dato prova delle sue capacità interpretative con “ò guarracino”, ”Cicerenella”, e in un canto alla Madonna.
Le scene sono affidate a Raffaele Di Florio, i costumi sono di Annalisa Ciaramella. La Napoli, che viene guardata con amore e ironia, è quella (usando le parole dell’autore) che riesce a trarre dalla tragedia nel cilindro la commedia del coniglio,anche se oramai non è più quella di una volta,perché sorride sempre di meno!