Grande successo di pubblico per il Concerto “Mo’ vene Natale” con il gruppo La Paranza di Romeo Barbaro nella suggestiva Sala del Capitolo della Basilica di S. Domenico Maggiore di Napoli. In un periodo storico dove è evidente la frattura tra passato e le nuove generazioni , il Maestro di tammorra Romeo Barbaro si impegna, con amore e competenza, alla divulgazione e valorizzazione dell’immenso patrimonio di musica colta e popolare campano. Il concerto è un viaggio attraverso i secoli con il compito di raccontare la qualità e la bellezza di villanelle, tammurriate, tarantelle della nostra tradizione. Inoltre Il concerto si propone di dare voce a chi non ne ha e a chi non è nelle condizioni di affermare i suoi diritti. Ospite della serata la Dott.Maria Giovanna Fiume presidente dell’Associazione socioculturale “Donne a testa alta”, che nasce per dare sostegno e aiutare le donne vittime di violenza che non hanno fiducia e stima in sé stesse .
«Viviamo in una società malata – ha sottolineato la dott.ssa Fiume – nella quale ogni due giorni una donna viene barbaramente uccisa e la politica chiude i centri antiviolenza perché scarseggiano i fondi che vengono molto spesso dirottati altrove .Da Gennaio 2020 organizziamo incontri e corsi di autodifesa fisica e mentale presso la palestra Bodhidharma sita a Via Manzoni».
Ibrahim Yacoubou presidente dell’Associazione immigrati per l’integrazione in Italia, ha sottolineato l’importanza dell’arte e della cultura che aiutano i popoli di diverse etnie a comunicare in un momento particolarmente difficile. Romeo Barbaro (voce e tammorre), Carolina Casaburi (canto e ballo), Sara Volpe(canto e ballo),Anna Ferrigno (canto e voce recitante), Claudia Sasso(voce), Armando Vollero(chitarra), Rosario Attanasio (mandolino) hanno contribuito con la loro professionalità alla riuscita della serata dedicata alla pace e alla solidarietà. Ricco il repertorio con “La leggenda del lupino”, “Quanno nascette ninno”, “Stella d’argiento”, “Madonna delle grazie”, “Vurria addeventare”, “Alli uno”,” Me voglio fà ‘na casa miez’ ò mare”, “Pesce d’ò mare”, “Iesce sole” dalla Gatta Cenerentola di Roberto De Simone, “Nu servu e nu Cristu” del 1857 dal quale Domenico Modugno ha tratto la canzone “Malarazza”,tammurriate e pizziche salentine.
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