Non poteva debuttare in modo migliore il teatro Augusto di Napoli; lo spettacolo proposto in apertura di stagione è “Il Marchese del Grillo” con Enrico Montesano. Chi non ricorda il film diretto da Mario Monicelli con uno strepitoso Alberto sordi? Da qui prende spunto la commedia musicale diretta da Massimo Pompeo Piparo che evidenzia l attualità del lavoro:”la schietta filosofia di vita di Onofrio del Grillo pervade l’intera commedia di rimandi attualissimi e tremendamente affini con la realtà a cui tutti i romani devono quotidianamente fare fronte”. Montesano lo sente quell’uomo che incarna la Roma d’inizio Ottocento, con quella sua voglia di “prendere le cose come vengono, quella voglia di giocare” e lo fa con maestria, con le doti attoriali che lo hanno reso celebre e amato nel mondo. La prova di Napoli è dura per tutti gli attori perché si sa qui in città siamo tutti un po’ attori e ogni esordio in città è un banco di prova, ma quando lo superi “ti senti di avere superato un master universitario – dice Montesano – si perché Napoli è come una zia la ami da morire ma è severa.
Parliamo di una commedia musicale che ha fatto registrare oltre 50.000 spettatori in sole 5 settimane di programmazione e ben 12 volte il tutto esaurito, in essa tutto funziona bene dall’adattamento teatrale firmato dallo stesso Montesano, Gianni Clementi e Massimo Pompeo Piparo che ne firma anche l’ottima regia, alla colonna sonora originale firmata dal Maestro Emanuele Friello e, soprattutto le scene complesse e funzionali ad un tempo, realizzate da Teresa Caruso. Prendendo spunto da una figura storica realmente esistita, la commedia racconta la storia del Marchese Onofrio del Grillo, guardia nobile del Papa, che nella Roma papalina di inizio ‘800 trascorre le sue giornate nell’ozio, organizzando scherzi e beffe di cui sono tutti sono vittime perfino lo stesso Pontefice. Ma, dopo l’invasione di Roma da parte di Napoleone, anche la sua vita spensierata prenderà una piega del tutto imprevedibile. Rispetto al film di Monicelli, che resta il modello a cui Montesano s’ispira, in questa versione c’è una “botta di dignità” nel finale che impedisce al Marchese di mandare a morte un uomo e la conclusione della storia è affidata ad un inno a Roma, di grande impatto, scritto dallo stesso attore romarecita, Montesanto canta e regala al pubblico dell’Augusteo uno di quei personaggi che non dimentichi. Funziona bene anche il corposo cast. Non perdete questo spettacolo in esso sono racchiusi tutti i segreti della commedia musicale italiana.
Prossime date dl tour: ROMA dal 3 al 27 novembre (TEATRO SISTINA) – REGGIO EMILIA dal 2 al 4 dicembre (TEATRO VALLI) – PADOVA 10 e 11 dicembre (GRAN TEATRO GEOX) – TORINO dal 13 al 18 dicembre (TEATRO ALFIERI) – FIRENZE dal 30 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017 (TEATRO VERDI) – BARI dal 13 al 15 gennaio 2017 (TEATRO TEAM).
Cerca
-
Articoli recenti
- Giuseppe Bonifati nel film “Ferrari” con Penelope Cruz, in concorso a Venezia
- Enrica Di Martino ed il suo grande amore per la musica
- Recensione film: Oppenheimer di Christopher Nolan
- Intervista a Igina Di Napoli, direttore artistico di Casa del contemporaneo
- Intervista a Gennaro Duello, giornalista e scrittore molto apprezzato
Find us on Facebook
-