Anche quest’anno, volge al termine il Social World Film Festival. La quarta edizione del Festival del cinema e dei cortometraggi svoltosi a Vico Equense, splendido comune della costiera, ha visto protagonisti, dall’1 al 9 giugno grandi nomi dello spettacolo e del cinema Italiano ed Internazionale. Giurie di esperti, di critici e giornalisti, oltre a giurie di ragazzi, hanno esaminato i vari cortometraggi in gara. Molte le proiezioni di pellicole italiane giunte nelle sale durante il periodo invernale.
Giancarlo Giannini, Stefano Pesce, Gabriel Garko, Alexis Sweet, Isabella Ragonese (madina del festival) Alessio Boni, Giuseppe Zeno, Matteo Branciamore, Euridice Axen, Ana Caterina Morariu, Giorgia Wurth, Mariangela D’Abbraccio, Michela Andreozzi. Questi alcuni dei nomi presenti sul Red Carpet del Social World Film Festival. La presentatrice del Festival per l’intera manifestazione è stata Roberta Scardola, supportata nella conduzione da Yuri Napoli e Martina Liberti.
Incontriamo una delle guest star del festival, l’attore Alessio Boni. Protagonista di numerosi film e fiction Italiane.
Vicitore del Nastro d’argento come miglior attore protagonista nel 2004 con il film “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana. Nel 2006 si aggiudica il Globo d’Oro come miglior attore per il film “Arrivederci amore, ciao”, di Michele Soavi. Attualmente è in gara al Festival de Television di Montecarlo per aggiudicarsi il premio Ninfe d’Oro, come miglior attore della Miniserie “L’Ingegnere”, fiction in due puntate del ciclo Gli Anni Spezzati, La serie, prodotta dalla Albatross Entertainment, è l’unico prodotto in gara per il nostro paese.
Alessio Boni
Dopo numerosi premi vinti, quest’anno, Lei è l’unico attore italiano candidato al Festival de Television di Montecarlo con gli “Anni Spezzati – L’Ingegnere”.
«È stata una bella sorpresa! Perché ti rendi conto che può essere internazionale anche la Fiction Italiana. L’argomento trattato, poi, è talmente trasversale! Poi a volte, la Rai si autocensura. Magari si crede che per la televisione certi argomenti siano troppo “politici” e che il pubblico Italiano non ne voglia sentir parlare. Invece le persone sono interessate ad una storicità che, magari, in quegli anni, ha fatto anche danni. Perché le ideologie di quei tempi, anni 60-70, hanno mietuto vittime solo per dei credi politici. Ed è una follia se ci pensiamo. L’ingegnere, è una storia vera. Questo signore aveva 2 figli (nella fiction invece saranno 2 figlie, ndr). Una era parte della prima linea. Lui ne viene a conoscenza attraverso una telefonata e gli cade il mondo addosso. Questa dicotomia familiare è piaciuta a tutti. Ha avuto apprezzamenti internazionali al punto di essere candidato nella cinquina dei lavori che concorrono al Premio. Sia come fiction, sia io come attore protagonista. E ne sono felice, è inutile negarlo! Non faccio questo mestiere per andare nei Festival a vincere premi. Il mio premio più grande è vivere il set. Ma se arrivano dei riconoscimenti, è sempre un piacere!»
Proprio per parlare di Festival, Lei è ospite al Social World Film Festival di Vico Equense, ma lo scorso anno è stato anche Direttore Artistico nel Festival Cinema Sociale di Arezzo. A prova che Lei crede in questi progetti sociali.
«Mi piacciono le tematiche sociali. Sono qui anche per scoprire altre cose. E se trovo degli spunti, delle novità, dei lavori, anche delle opere prime che mi interessano, vorrei portarle con me, perché Il festival lo rifaccio quest’anno. E le cinquine vincenti le seleziono personalmente. Poi questo Festival è fuori dal comune. Sono tutti ragazzi appassionati di questo settore, che si uniscono e coinvolgono tanti settori. Non è solo cinema. C’è chi è interessato alla direzione artistica, chi alla regia, chi ai costumi. È un bel fermento di passioni. È nato da poco, ma sento che può crescere moltissimo.»
Il tema di questo Social World Film Festival è “L’amore che unisce”. Cosa significa per Lei l’amore, inteso come legame espresso in ogni sua forma?
«L’amore credo che sia l’unica cosa, nella vita, che esiga tutto… ed ha il diritto di farlo!»
In occasione del Social World Film Festival incontriamo Anna Pettinelli, eclettica Speaker Radiofonica di RDS, membro della giuria dei cortometraggi in gara che ci svela qualche curiosità.
Anna Pettinelli
Tanti anni di musica, tanti anni di lavoro in Radio. Cosa è cambiato tra la musica di ieri e quella di oggi?
«Adesso, con certe sonorità, siamo ripiombati negli anni ‘70. È cambiato il modo di fruire della musica. L’avvento di internet ha cambiato molte cose. Non abbiamo più i CD, abbiamo le tracce, gli mp3. È tutto più veloce, quindi la musica è veicolata molto meglio. Ce n’è tanta. Però per i giovani è una grandissima opportunità. Tramite Youtube, possono farsi conoscere, anche senza, necessariamente, aspettare la grande etichetta o la casa discografica.»
In passato hai presentato un programma “forte” di sole donne in cui si parlava di sesso. Oggi fai programmi un po’ più soft…
«Sì, sto facendo un programma in onda su Sky1, in onda ogni lunedì sera alle 21. Si chiama RDS Academy ed è un’accademia per la Radio, nella quale 12 concorrenti – scelti tra 5 mila aspiranti conduttori radiofonici – “combatteranno” davanti ad un microfono e vincerà uno solo. È un programma in cui non ci saranno vincite in denaro, come al Grande Fratello, ma il vincitore entrerà, ufficialmente, a far parte della squadra di RDS ottenendo un posto di lavoro.»
Il tema di questo Social World Film Festival è “L’amore che unisce”. Cosa significa per te l’amore?
«Questa è una domanda un po’ difficile. Molto ampia. L’amore, inteso in senso assoluto, è esattamente quando tu vali meno della persona che ami.»