A distanza di tre anni dall’ultimo progetto discografico e dopo aver partecipato alla 64esima edizione del Festival di Sanremo, esce “L’attesa”, il nuovo album di inediti di Giusy Ferreri (su cd e negli store digitali).
“L’attesa”(Sony Music), prodotto da Christian Rigano e Pino Pischetola con la supervisione di Michele Canova presso il Kaneepa Studio e Pinaxa Studio di Milano, è un lavoro che rappresenta un nuovo percorso artistico dell’artista. Giusy Ferreri racconta la genesi del suo nuovo disco.
«Durante il 2012 ho deciso di investire sul mio percorso artistico, di affrontare una crescita e una ricerca musicale e tornarecosì con un nuovo repertorio.
Sono stata due volte a Los Angeles ed ogni viaggio l’ho affrontato con l’entusiasmo di vivere un’esperienza di cambiamento, avevo bisogno di rompere con la quotidianità, con i ritmi frenetici degli ultimi anni e di stare un po’ da sola.
Durante quei giorni cosi intensi sono nati brani come:“L’Anima”, un invito a prendere in considerazione, con uno sguardo più intimo e attento, il proprioio interiore, le persone e le cose che ci circondano;“Per Dare di Più”è un sollecitoad aprirsi, non soloverso se stessi ma ancheverso il mondo, un’apertura che ci stimoli a sentirci nuovi e rinati, a metterci in gioco; “Victoria”è la storia diun personaggio immaginario che vive a modo suo il concetto di libertà e che,restando a testa in giù (è un’acrobata), crede di poterne ottenere un diverso e nuovo punto di vista. Per questa storiami sono ispirata allo stile di vita circensedopo aver conosciutotre sorelle acrobate (Iglis, Seyla, Sandy Rossi) che mi hanno insegnato l’arte dei tessuti aerei, il triangolo e il cerchio aereo.
“Nessuno come te mi sa svegliare” è la versione italiana del brano di Linda Perry “No One Wakes Me Up Like You”, contenuta nell’album “8 SongsAbout A Girl” dei Deep Dark Robot, la sua nuova formazione. Durante il nostro primo incontro, nel settembre 2011, Linda mi ha regalato quel disco e subito mi sono innamoratadi quella canzone e ho deciso di realizzare un provino, accompagnata al pianoforte da mio fratello.
Qualche mese dopo l’esperienza americana ho ricevuto, con mia grande sorpresa, una mail diYoad Nevo (produttore di Morcheeba, Moby, Sugababes) che mi chiedeva di incontrarmi. Ho organizzatocosì un viaggio a Londra per andare nel suo studio di registrazione, ilNevo Sound. Quel pomeriggio sono nati 7 brani, eravamo magicamente ispirati. Tra questi “Ho Ucciso Il Diavolo” (ghost track de “L’Attesa”) e “La Bevanda ha un retrogusto amaro”, la storia tragicomica di una ragazza e di una serata in discoteca. Il brano si rivolge ai giovani che vivono la realtà delle discoteche in cui spesso accadono episodi di violenza sessuale a causa dell’assunzione in consapevole di droga…
Il periodo in cui ci si aspettava la fine del mondo, secondo la leggenda Maya, mi ha invece ispirato “Neve Porpora” brano in cui immagino la mia ultima notte psichedelica sulla terra, una tragedia romantica:tutti sotto lo stesso cielo davanti, chissà, ad un nuovo capitolo dell’esistenza umana. “Lacrime” invece èuno sfogo, una sorta di dialogo con me stessa in cui mi esorto a tirar fuori quella parte più fragile che ha sempre faticato a venir fuori.
Di ritorno da Londra decido di incontrare Roberto Casalino, e prima di cominciare a scrivere con lui ho voluto ascoltare alcuni sui brani. È in quel momento che mi sono innamorata di “Ti porto a cena con me”, che mi ha colpito subito per l’intensità del testo, di “Inciso sulla pelle” che ho voluto rendere più mia partecipando insieme a lui alla scrittura del testo, e de “L’amore possiede il bene”.
Sempre in quel periodo ho incontrato Ermal Meta. Aveva scritto un brano che mi rappresentava molto in quel momento “Qualunque Vita è straordinaria”.
Nel booklet del disco c’è una mia immagine dovesono ritratta come la figura dell’Appeso della carta numero 12 dei tarocchi. Qualche anno fa ho scoperto, da una amica appassionata di esoterismo, che un determinato calcolo della mia data di nascita, secondo le regole dei tarocchi,appartienealla carta numero 12 dell’appeso, figura che simboleggia la meditazione, la pausa, l’attesa, la ricerca interiore in relazione tra terra e cielo nell’attesa”di una rinascita.»