Sul palco del Teatro Ariston l'artista ha interpretato magistralmente la sua canzone nostalgica e penetrante dal mood retrò
Giusy Ferreri è tornata in gara al Festival di Sanremo a distanza di cinque anni con Miele una canzone d’amore profonda e romantica dai colori vintage, che rievoca il mondo del cinema di Federico Fellini. Il brano, scritto da Takagi & Ketra, Federica Abbate e Davide Petrella, disponibile su tutte le piattaforme digitali è contenuto nel nuovo album di inediti Cortometraggi (Columbia/Sony Music), che uscirà il 18 febbraio: «Miele è un brano che fa rivivere le scene semplici di vita quotidiana di una coppia, in cui i due si ritrovano separati. Quando lo canto mi sembra di vivere uno spostamento spazio-temporale – commenta Giusy Ferreri durante la conferenza stampa – come un magico e dolce viaggio nell’attesa del ritorno di un amore. Nella frase della canzone “una lama che sa di miele” c’è molto di autobiografico, l’amore è un sentimento talmente forte e positivo, ma quando inizia a farci male diventa come una lama. Al tempo stesso ho pensato a tutte le persone che hanno sofferto il distacco dalla persona amata, lungo il periodo del lockdown, durante il quale numerose coppie, in particolare quelle più giovani, hanno subito una forte e sofferta interruzione del loro percorso».
Sul palco del Teatro Ariston, la Ferreri, accompagnata dal direttore d’orchestra il Maestro Enrico Melozzi, ha interpretato magistralmente la sua canzone nostalgica e penetrante dal mood retrò: «Il brano è stato concepito proprio con delle sonorità che rimandano ad un mood retrò, così, la voce in due punti del brano, all’inizio e sullo special, sembra arrivare da un grammofono. Abbiamo per questo utilizzato un megafono nautico, lo strumento migliore per riprodurre l’effetto ed ho dovuto amplificarlo con il microfono sul palco, per riportare un suono vintage. Mi piaceva creare una cornice per il mio prossimo album Cortometraggi, dal sapore cinematografico, per cui è nata l’idea del megafono utilizzato dai registi, quasi a ricreare un mondo felliniano. Infatti nell’album ci sarà un omaggio a Federico Fellini, un brano intenso che ha scritto per me Diego Mancino. Abbiamo voluto realizzare un album intriso di versatilità, in cui i brani rappresentassero dei piccoli film. Miele all’interno del disco risulta essere una chicca, per questo l’ho scelto per Sanremo, un brano malinconico con un testo semplice, soprattutto con un brano non tradizionale, differente da quelli dei Festival degli anni precedenti. La canzone Il mare immenso è caratterizzata da atmosfere rock, Ti porto a cena con me è una ballad poetica, Fa talmente male, invece, è un pezzo energico pop».
Il nuovo disco Cortometraggi disponibile in formato CD e vinile arriva a 5 anni di distanza dal precedente Girotondo. Giusy Ferreri racconta, così, la nascita del suo nuovo progetto discografico: «Il titolo Cortometraggi nasce dai miei live. Durante i concerti amo definire alcuni brani che ho scritto come dei cortometraggi musicali e questo album racchiude come la narrazione di tanti piccoli film che esprimono concetti, situazioni e stati d’animo di vario genere. Ogni cortometraggio è un piccolo viaggio che ogni volta ha sapori e atmosfere differenti, colori, stili, generi e intensità diverse. È bello pensare che ogni individuo viva ogni giorno una sorprendente quotidianità che spesso varia e a volte si ripresenta ciclicamente. Il disco contiene dodici brani, vorrei ricordare, oltre a Miele e Federico Fellini, La forma del tuo cuore, un brano introspettivo e cupo, con una scrittura mirata, scritto da Diego Mancino, che esprime un’autocritica che porta all’accettazione di sé; l’altro bellissimo brano che mi ha donato Marco Masini, Il diritto di essere felice, ed ancora, Cuore sparso che porta la firma di Giovanni Caccamo, in cui il cuore viene coinvolto a vivere accanto ai familiari, a vivere drammi, ma anche delle gioie. Tutti brani rappresentano piccoli film che hanno qualcosa da raccontare di molto intenso e mai banale».
Nella serata delle cover, venerdì 4 febbraio, Giusy Ferreri, accompagnata sul palco da Andy dei Bluvertigo, interpreterà “Io vivrò (Senza te)”, celebre brano del 1969 di Lucio Battisti.
«Volevo interpretare un grande brano del repertorio della musica italiana ed ho scelto Io vivrò (Senza te) di Lucio. L’arrangiamento è stato concepito con un’atmosfera soft rock, infatti, hanno lavorato al pezzo musicisti che di solito mi accompagnano nei tour live. Poi, il Maestro Enrico Melozzi ha curato la fusione con il suono rock della band e la musica classica orchestrale. Sul palco con me ci sarà Andy dei Bluvertigo, una figura artistica completa, un amico con il quale ho un feeling sul palco, sviluppato in altre occasioni, durante i miei live. È un grande polistrumentista che darà quel tocco in più di suono. Arriverà con la sua piattaforma fatta di Mellotron e sinth e creerà una magia di suono ricercata».
Giusy Ferreri nel corso della conferenza stampa è apparsa visibilmente felice: «Sto vivendo questo Festival con grandissimo entusiasmo, da mamma, immagino mia figlia, quattro anni e mezzo, a casa che mi guarda e che inizia ad avere consapevolezza di ciò che sta accadendo è molto bello, mi dà quella grinta ed energia, così, da poter trasmettere positività. È un privilegio esserci sul palco dell’Ariston, visto che mancavo da cinque anni. Per me sta iniziando un nuovo capitolo per la mia vita artistica».