Un cortometraggio contro l'abbandono degli animali
Girato tra Napoli e Castelvolturno e prodotto da Cossentino e Bellino, il cortometraggio è un lavoro volto a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema caldo, soprattutto in vista delle vacanze estive.
Bellino, animalista convinto, ha avuto l’idea, ed ha coinvolto Cossentino, sempre in prima linea, in qualità di sceneggiatore e regista, a realizzare cortometraggi a carattere sociale.
«È stata un’esperienza bellissima – racconta Bellino – ringrazio Giuseppe Cossentino che l’ha resa possibile. Ciò che conta è il messaggio che vogliamo diffondere. In questi mesi , abbiamo vissuto momenti difficili. Dopo i continui lockdown e l’emergenza sanitaria, il rischio è che i cani siano vittime di abbandoni più degli altri anni. Vivono con noi tutto l’anno, fanno parte della famiglia, e devono continuare a esserlo anche in vacanza. Non è tollerabile che si dimentichi l’affetto e la compagnia che hanno donato ai loro padroni durante i lunghi mesi trascorsi chiusi in casa! Portiamoli con noi sempre, anche loro sono la nostra vacanza».
Giuseppe Cossentino afferma: «Amo i cani e gli animali in generale; l’ abbandono degli amici pelosetti è un atto vergognoso e va denunciato. Mancanza di civiltà e arretratezza culturale sono all’origine dell’abominevole fenomeno dell’abbandono degli animali.” In questo lavoro ci ho messo davvero cuore e anima, anche è la prima volta che dirigo un cane sul set. E devo dire che un cane ed è stato anche divertente».
L’abbandono dei cani, oltre ad essere un gesto incivile e un reato perseguito in Italia ai sensi dell’art.727 del Codice penale con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro, rappresenta la causa primaria del randagismo. Il fenomeno del randagismo implica una serie di importanti conseguenze dal punto di vista igienico-sanitario e sociale. Basti pensare, ad esempio, ai numerosi incidenti stradali causati dal vagabondare di animali randagi e alle possibili patologie da questi trasmesse al bestiame e all’uomo. Contrastare, quindi, l’abbandono dei cani è l’obiettivo del cortometraggio sociale Io credevo in te.