La cantautrice Giulia Capolino, napoletana d’origine ma appassionata di musica orientale, ha all’attivo due album, “Torre ‘ncantata” del 2009 e “Musica dell’ Anima”, uscito nel 2012 e vincitore del Premio della critica alla prima edizione del Premio Castello di Prata Sannita (Ce) “L’Iguana – omaggio ad Anna Maria Ortese”. Un percorso artistico, quello di Giulia Capolino, che parte dai ricordi di sua nonna a Posillipo, per intraprendere un viaggio spirituale alla volta di una ricerca interiore dell’anima. Un intreccio musicale fatto di sfumature mistiche e divine che caratterizzano il lato poliedrico dell’artista che ci svela qualche curiosità sui suoi lavori artistici ed i prossimi progetti.
Chi è Giulia Capolino e quali sono i suoi esordi?
«Sono una cantautrice. Nasco come “chansonnière” alla corte di Dino Luglio nel suo storico locale City Hall.»
Come nasce la passione per la musica?
«Da sempre ho avuto tale passione, in particolare la vena cantautorale e il mio interesse per la spiritualità mi hanno fatto vedere nella musica una via d’accesso all’interiorità.»
Quali sono i motivi che ti hanno portato a scegliere la musica d’atmosfera?
«L’interesse per la musica orientale, indiana in particolare, mi ha accompagnato in tutti questi anni di ricerca spirituale e musicale. Al contempo ho studiato canto indiano con il M. Pia Srinivasan e poi con il M. di sitar e canto indiano Guido Schiraldi che ha anche collaborato nei miei primi 2 Cd. Il canto profondo è un modo di arrivare a percepire quell’intima vibrazione che, comune a tutti gli esseri, fa sentire parte di un tutto. Si riesce a creare tra la musica, i musicisti ed il pubblico un vero e proprio circolo energetico, capace di trasformare il mondo.»
Due album all’attivo. “Torre ‘ncantata” (2009) e “Musica nell’anima” (2012). Quali sono le differenze di questi due album?
«“Non cercare fuori ciò che è dentro di te… questo è il senso, il messaggio spirituale di “Musica dell’Anima”. “Torre ‘Ncantata”, invece, ha rappresentato il mio “inizio” , l’avvio di un percorso, di un viaggio dentro di me che mi ha portato a Posillipo, luogo della mia nonna materna. Un viaggio “emotivo” per ritrovare le mie radici. Ed è da lì che mi sono mossa per andare oltre. Il mio canto si è fatto sempre più profondo arrivando a percepire quell’intima vibrazione che ci fa sentire parte di un tutto.»
Hai dimostrato di avere un forte legame con la tua terra, Napoli, ma anche di voler scovare la vera essenza dell’anima. Cosa vuoi comunicare con i tuoi brani?
«Un messaggio spirituale: di non cercare fuori ciò che è già presente dentro di noi.»
Per chi volesse ascoltare la tua musica?
«Su Youtube sono presenti dei video con le mie esibizioni. Digitando il mio nome, Giulia Capolino, si può avere un’idea dei miei brani. Per acquistare invece gli album, sono in vendita a Napoli presso la Libreria Neapolis in Via S. Gregorio Armeno, alla Tattoo Records in Piazzetta Nilo o alla Fonoteca di Via Morghen.»
Progetti per il futuro e prossime esibizioni?
«Il 7 marzo ho organizzato un evento dal titolo “Maria serata dedicata”, pensata e fatta dalle donne: Musica, Poesia, Teatro, Pittura. Attualmente, sto ultimando il mio nuovo disco dal titolo “L’artista” che diverrà anche un progetto teatrale.»