Scritto tra il 1897 e il 1900, e portato in scena per la prima volta solo nel 1920, Girotondo è forse l’opera più rappresentativa e discussa del grande drammaturgo austriaco. Dopo il successo delle repliche del 4 e del 5 ottobre, lo spettacolo “Girotondo”, di A. Schnitzler, per la regia di Simone Giustinelli, andrà in scena anche l’11 e il 12 ottobre presso le Carrozzerie n.o.t.
Dieci personaggi, pescati sapientemente dagli strati più disparati della società, si incontrano in scena per dieci volte, in dieci scene che raccontano la fragilità e i bisogni, i tormenti e gli istinti più cupi dell’animo umano. Nel cuore di ogni scena l’incontro, il corteggiamento, l’amplesso, e la separazione di un uomo e una donna. Girotondo diventa la metafora dell’eterno ritorno, della fallibilità e della miseria dell’uomo nel suo non essere in grado di pensarsi.
Girotondo è un testo per due attori. Almeno, questo è quello che ho sempre pensato – e che continuo a pensare – di questa particolare operazione drammaturgica. In scena sempre due personaggi, due super- marionette inchiodate dall’autore e costrette a ripetere la stessa storia infinita per dieci quadri, cambiando solo l’abito, la condizione sociale, ma mantenendo inalterato il loro coefficiente di solitudine e disperazione.
I personaggi di Girotondo non hanno speranze, non vogliono concedersele; giocano a prendersi in giro, a muoversi bene, a parlare la lingua dei borghesi – quel vuoto ciarlare su cui Schnitzler, con straordinaria ironia, fonda il suo testo – ma si ritrovano irrimediabilmente soli, frastornati, dimentichi di sé stessi. È un testo straordinario la cui riflessione ruota attorno alle relazioni dei cosiddetti esseri umani, alle disparità su cui si fondano i loro rapporti, alle disuguaglianze e alle menzogne che ne costituiscono la spina dorsale. Una spirale, questa, che nella lettura di Schnitzler non stenta a esaurirsi.
Simone Giustinelli
di Arthur Schnitzler
regia di Simone Giustinelli
aiuto regia | Erica Sivilli
scene | Michael Durastanti
foto di scena | Marzia Troiani
con Ugo Benini, Cristel Caccetta,
Bernardo Casertano, Roberto Di Maio,
Beatrice Fedi, Jessica Granato,
Margherita Mannino,
Riccardo Marotta,
Sarah Nicolucci, Daniel Terranegra
assistente di produzione | Vincenzo Nappi
ufficio stampa | Marco Giustinelli, Stefania D’Orazio
comunicazione | Ludovica Angelini
produzione audio/video | Matteo Giustinelli, Roberto
Laureri, Emanuele Paragallo, Annalisa Sirignano
con il sostegno di Carrozzerie n.o.t
un ringraziamento a Cineteatro Preneste Liberato
e CsOa eXSnia
produzione | JUSTINTWO
co-produzione | GenerazioneOFF