Finche c’è teatro c’è speranza. Per fortuna Napoli è un ′cantiere′ teatrale in continua attività; soprattutto i piccoli teatri alimentano, con programmazioni di qualità e innovative, la scelta artistica in città. Dal 10 marzo al primo aprile al teatro Sancarluccio si terrà “Girls” una rassegna diretta artisticamente da Gianmarco Cesario e organizzata da Tiziana Beato. Nella conferenza di presentazione si respirava un clima “di voglia di fare teatro”: “sono contenta- ha dichiarato la Beato – di presentare “Girls” perché coinvolge tante persone animate dalla voglia di fare teatro. Se si lavora nel magico mondo del teatro bisogna farlo con passione, se questa non c’è o finisce, il prodotto artistico ne risente”.
“Girls” è una galleria di ritratti di donne disegnate nella loro diversità simili ai quattro elementi. Ogni spettacolo costituisce un petalo del fiore-donna, scelto con cura per fondersi armonicamente con gli altri e restituire le mille sfaccettature del mondo femminile.
Il 10 e l’11 marzo Roberta Frascati propone il suo “Sporte ‘e nummere e caurare ‘e stelle”; in scena con lei Eliana Manvati per la regia di Angelo Serio.
Il 12 e 13 marzo Syusy Blady è la protagonista di “Misteri per caso”; immersa in un mappamondo virtuale, accompagnata da momenti di musica e ballo dal vivo, racconta venti anni di viaggi dialogando con Dee madri, saggi del passato ed extraterrestri.
Antonella Morea, in scena con “…Io la canto così” il 14 e 15 marzo, omaggia Gabriella Ferri elaborando un testo in cui la vita dell’artista corre parallela a quella dell’attrice.
La cattiveria è il tema di “Ianara”, la strega che tanti segreti nasconde, odiata dalla gente perché diversa. La regia è di Giovanni Del Prete.
“Simone” è in scena il 19 e 20 marzo interpretato Gigliola de Feo, anche autrice del testo. Un lavoro che si propone di far conoscere Simone De Beavoir :la sua opera , ma soprattutto il suo lato privato di donna amante della sua femminilità.
Donne forti che hanno rivoluzionato la loro epoca come la pittrice Artemisia Gentileschi che ha lottato per tutta la sua vita per affermare il suo valore di donna-artista. Lo spettacolo “Artemisia” in scena il 21 e 22 marzo, diretto da Mirko Martino e interpretato da Titti Nuzzolese e Antonio D’Avino, ripercorre la sua vita e la sua opera e l’episodio traumatico dello stupro subito dal pittore Agostino Tassi, denunciato dalla Gentileschi, cosa assolutamente rivoluzionaria nel Seicento.
Daniela Fiorentino ripropone, in forma ridotta, il suo omaggio a Edith Piaf: “Je chante Piaf”per la regia di Luisa Guarro.
Molto interessante “Vetiver” di Fabio Pisano che è anche regista, con Melania Esposito. È la storia della profumiera Mora Di Orio, la “Mozart” del profumo, morta a soli quaranta anni. Un viaggio nell’affascinante ed inebriante mondo dei profumi.
Ogni spettacolo andrà in scena per due giorni (con esclusione di “Penelope” in scena solo il 24 marzo) ed è possibile acquistare un abbonamento al costo di cento euro per assistere a tutti e dieci i lavori o anche un mini abbonamento a cinque spettacoli a sessanta euro; per il singolo spettacolo il costo è di quattordici euro (tranne per lo spettacolo di Syusy Blady, a Napoli per la prima volta, e per quello di Antonella Morea il cui costo è diciotto euro).
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