Secondo una ricerca condotta nelle Università di Berna e Ginevra e pubblicata sulla rivista Nature Astronomy il ‘Gigante’ del Sistema Solare si sarebbe formato e sviluppato a ritmi diversi.
Più esattamente potremmo osservare che nel primo milione di anni il pianeta aggregò rapidamente piccole rocce di pochi centimetri e costruì velocemente un centro. Successivamente i due milioni di anni che seguirono furono caratterizzati da una più lenta aggregazione di rocce più grandi (della dimensione di chilometri, chiamate planetesimi) che colpirono il pianeta in crescita con grande energia, rilasciando calore. Poi, dopo tre milioni di anni, Giove si era accresciuto fino a 50 volte la massa della Terra, dopo iniziò la terza fase, con l’aggregazione di gas, che ha portato all’attuale gigante gassoso.
Questo nuovo studio sulla formazione di Giove trova alcune conferme nei dati ricavati da meteoriti che sono stati presentati lo scorso anno ad una conferenza negli Stati Uniti: la composizione dei meteoriti dimostrava, infatti, che nei tempi primordiali del sistema solare la nebulosa solare era rimasta divisa in due zone per due milioni di anni. Si poteva quindi concludere che Giove si comportò come una sorta di barriera quando crebbe da 20 a 50 volte la massa della Terra. In questo periodo il pianeta in formazione deve aver creato una massa densa che intrappolò le rocce al di fuori della sua orbita.