È stato presentato al Festival di Cannes nel corso della conferenza internazionale del Social World Film Festival, il cortometraggio “Giulia”, scritto a quattro mani da Giovanni Del Monte (nel ruolo del protagonista) e Martino Mangiacapra, in veste anche di regista. Il lavoro cinematografico ha vinto l’anno scorso il workshop “Young Film Factory”, realizzando il progetto nell’ambito della scorsa edizione del festival di Vico Equense. A parlarci del cortometraggio, l’attore e sceneggiatore Giovanni Del Monte, che di recente ha ricevuto il premio come miglior attore al WWA – Web Series & Short Film Competition di Vancouver, per la sua interpretazione nella serie web “You are the passion”.
Parliamo di “Giulia”, il cortometraggio presentato in questi giorni a Cannes e realizzato la scorsa estate nell’ambito del Social World Film Festival.
«Il corto è tratto da una storia vera. Il protagonista, da me interpretato, è un uomo di Milano che vive la sua condizione di crossdresser, ovvero una persona che indossa gli abiti, spesso o saltuariamente, del sesso opposto. Questo però non ha nulla a che vedere con l’omosessualità, semplicemente il personaggio che racconto nel corto ha il bisogno di esprimere il proprio lato femminile. La cosa bella di questo lavoro è la trasparenza, la libertà – grazie anche ad un buon lavoro di regia – di come il protagonista vive questa condizione alla luce del sole, in cui anche la moglie è consapevole delle sue esigenze e di quanto questa caratteristica del suo carattere abbia reso il rapporto familiare unico e intenso. Il corto ha inizio con quest’uomo che esce di casa salutando una donna – che in un secondo momento scopriamo essere sua moglie – prima di incamminarsi per le strade della città di Milano in un road movie che dura tutta la notte fino all’alba, si vede lui che raggiunge dei luoghi come se stesse cercando una donna. La stessa donna che lui racconta attraverso una voce fuori campo che simula il suo pensiero. Un racconto in cui descrive l’incontro con questa donna e la sua entrata in scena anche nell’ambito familiare. Inizialmente si può capire che si parla di un’altra donna, un’amante, ma solo all’alba si evince che Giulia in realtà è sempre lui».
È stato complesso realizzare questo lavoro in soli tre giorni?
«È stato un lavoro di squadra, intenso ma allo stesso tempo divertente. Inoltre da questa esperienza, abbiamo capito che la squadra aveva tutte le potenzialità per creare anche altri progetti insieme».
Quali sono i nuovi progetti a cui state lavorando?
«Si tratta di due cortometraggi, ma non posso raccontare molto perché entrambi sono ancora in fase di realizzazione. Il primo è “Blackout” scritto da me e diretto da Martino Mangiacapra, in cui probabilmente avrò anche un piccolo ruolo. Si tratta di un corto sul valore dei sentimenti e sull’importanza di sapere ascoltare attentamente senza farsi coinvolgere dalle distrazioni che ci circondano. Il secondo lavoro, di cui ancora non abbiamo scelto il titolo, è scritto da Martino Mangiacapra con la mia collaborazione. Il progetto racconta di un ragazzo alle prese con una storia d’amore surreale e disperata».
I due lavori quando vedranno la luce?
«A settembre inizieremo a girare “Blackout”, mentre il secondo nei primi mesi del 2018».
Altri progetti in cantiere?
«Dopo il successo ottenuto al Teatro Di San Carlo con Il Mondo della Luna – spettacolo di teatro di figura, liberamente ispirato al libretto omonimo di Carlo Goldoni, su musiche di Giovanni Paisiello – organizzato dalla compagnia Trasformazione Animata di Ciro Arancini, ci hanno di recente annunciato che siamo stati confermati per la prossima stagione. Ultimamente ho partecipato alle riprese di “Nato a Casal di Principe”, film scritto da Maurizio Braucci e Massimiliano Virgilio e diretto da Bruno Oliviero. Il mio ruolo è quello di un avvocato…Anche questa è stata una piacevole esperienza».