Un racconto revival a suon di toni irriverenti e timbriche ironiche è il motivo ispiratore di Giovani Emozioni, il secondo album di Ruggero de I Timidi. Una personalità bizzarra e sfacciatamente sincera, che ritorna nel panorama musicale con un disco di riproposizione dei cantautori italiani, anni ‘70 e ‘80. Un’insolita divulgazione sarcastica, che concede a Ruggero de I Timidi, di esprimere la sua più intrinseca natura. Una mescolanza di caratteri freak a quelli impacciati, insieme alla dimensione beat nostalgica, è quella che impregna la musicalità del cantante. Un incontro perfetto di modernità e sano vintage. Ed è proprio questa l’onda che gli sta permettendo di farsi strada, destando curiosità e critiche, arrivando all’ascolto con milioni di visualizzazioni, sui canali Youtube e quello della televisione. Riconoscendo le sue ospitate a Quelli che il calcio, Check Point, 90 Special, partendo dal lancio in Tu si Que Vales. I suoi brani stanno diventando un inno generazionale. Da questa diffusione la ripartenza con Giovani Emozioni. Dieci brani che comunicano una libertà di pensiero. Un lavoro in circuito da settembre, per l’etichetta Ruggero de I Timidi in cui riconosciamo una poliedricità di collaborazioni musicali, quali: Gianluca De Fiol alle chitarre e banjo, Gabriele Costa al basso, Davide “Billa” Brambilla alla tastiera, fisarmonica e tromba, Marco “Nano” Orsi alla batteria, Maddalena Vitiello ai cori, insieme alla voce tenore del Maestro Ivo. Le tastiere di misura elettronica caratterizzano La Canzone dell’estate, l’estrosa allegoria dell’indimenticabile pezzo di Franco Battiato, la Stagione dell’amore. Vibratore è il testo con cui Ruggiero de I Timidi, conclama il sorpasso di ogni tabù. Un superamento davvero sorprendente. “Mille sono i modi per descrivere l’amore, però non chiedetemi il rimming”. L’onda del sarcasmo prosegue “sfarzosamente” in Rimming, una sorta di riproposizione parodica di Rimmel, il meraviglioso brano di Francesco De Gregori. La parodia prosegue con La ballata dello scrittore triste. Toni country che ci investono di curiosità che lascia spazio alla difficoltà di collocazione, riconosciamo in questa strampalata descrizione in musica di un regista di film porno, che non riesce ad avere successo. Una freschezza immediata arriva all’ascolto con All Inclusive. Delicatezza dei suoni in Mettimi un cuscino in faccia ma amami è di grande paradosso con il contenuto dall’impennata irriverente. La chitarra suona forte in Mano amante mia. Il titolo rimanda con immediatezza a Donna Amante mia, un pezzo sempreverde di Umberto Tozzi. Segue Fiore di Scoglio, una chiara ripresa retorica, espressa in un parallelismo “banale”, al confronto con poesia della meravigliosa Fiore di maggio di Fabio Concato. “Vuoti, spenti senza più motivazioni, non nutrono speranze ma nutrono piccioni vecchi”. Prosegue senza freni la parodia di caposaldi della musica italiana. In questo brano, l’eco di rimando è con Vecchio, un testo portato al successo da Renato Zero. Giovani emozioni si chiude con Pianobar. “Più passa il tempo e più diventa frustrante fare brani di un altro cantante”. Conclamazione ornata della sua ripresa canzonatoria, dell’eccellente cantautorato italiano.
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