Gina Amarante, la giovane attrice che abbiamo apprezzato nella terza e quarta stagione di Gomorra, al Social World Film Festival ci ha parlato del suo personaggio Maria e della sua esperienza lavorativa in una serie di successo, diretta da Claudio Cupellini e Francesca Comencini.
Considerando le polemiche sorte sulla serie tv Gomorra, quando ti hanno contattato per proporti il ruolo di Maria la camorrista, hai avuto un attimo di esitazione o hai accettato subito?
«Assolutamente no, ho sempre visto Gomorra come un’esperienza formativa per un attore. Avevo già fatto i provini, sia per la prima, che la seconda stagione, quindi la sentivo già dentro. Maria è un personaggio talmente umano, sensibile, pieno di emozioni, quindi non ho esitato ad accettare. Ho visto molto di me in lei, molto dell’amore incondizionato che prova per Enzo, della paura che provano un po’ tutte le donne. Tornando alla polemica di Gomorra è a dir poco insensata, nel senso che Gomorra esprime un’arte, che è il cinema, e lo esprime avendo coraggio, portando in scena una tematica difficile, che esiste purtroppo. È giusto che se ne parli, che si osservi il male, per tirare fuori il bene che è in ognuno, per capire cosa è gusto e cosa è sbagliato. Sono orgogliosa di avervi preso parte e sono contenta che ci siano persone coraggiose, che diano la possibilità ad attori di fare un prodotto del genere, poiché oggi è difficile».
Qual è la difficoltà maggiore che hai avuto nell’interpretare il ruolo di Maria?
«Maria mi è vicina a livello sentimentale, tutto ciò che fa lo fa per Enzo, si comporta come qualsiasi donna con l’uomo che ama. Il personaggio è cresciuto tra la terza e la quarta stagione. Nella terza Maria è una ragazzina che senza rendersi conto segue il fidanzato. Nella quarta matura, inizia a capire che desidera essere felice con lui, ma quella non è la strada giusta per poterci arrivare, cerca di fargli cambiare idea, non ci riesce, e comunque cerca di dare la sua vita per lui, fino alla fine. Negando anche di sapere dove lui si trovi».
Ti vedremo nella quinta stagione?
«No, non mi vedrete. Maria è un personaggio al quale resterò molto legata. La difficoltà maggiore l’ho trovato sicuramente nelle scene action che in Gomorra sono molto forti. Ad esempio nella scena dell’agguato con il mitra, non è stato per niente facile, dovevo sembrare Enzo ed avere il corpo, il movimento suo, ovviamente con l’aiuto dei tecnici ci siamo riusciti. Nelle scene con lui non ho avuto alcuna difficoltà, perché c’era complicità, un’emozione alla base su cui poter lavorare».
Se non ti avessero proposto di interpretare Maria, quale altro personaggio della serie avresti voluto essere?
«Ho fatto, in realtà, i provini per Patrizia, un personaggio spettacolare, anche se devo dire che Maria mi è vicina per una questione di età e anche fisica. Mi ha affascinato la sua determinazione, la sua durezza, ma anche la sua umanità interiore, la sua volontà di voler uscire da quel mondo. Il personaggio che avrei voluto interpretare è donna Imma».
Hai parlato di Gomorra come esperienza formativa. Cosa è cambiato sia nel tuo privato che nella tua vita professionale?
«In realtà non molto, nel senso che la persona che ero prima sento di esserla ancora adesso, non mi ha cambiata caratterialmente, ma a livello emotivo, nel senso che ho un background maggiore, un bagaglio superiore, ed aggiungo anche l’emozione di Maria perché non soltanto ho dato io a lei, ma anche lei mi ha dato tanto. Ho lasciato un pezzo di me, ma ho portato via parecchio. Come persona non sono cambiata, poi l’esperienza del set mi ha trasmesso sicurezza, e ogni volta che mi presento ad un provino mi sento più sicura di affrontarlo, ho una dose piccolissima in meno di ansia. La concentrazione di un set come Gomorra, ti permette di riuscire a trovare la stessa concentrazione anche su set difficili, in cui c’è meno tempo».
Cosa stai preparando adesso?
«Adesso ho finito di girare “La tristezza ha il sonno leggero” un film con Stefania Sandrelli, Serena Rossi, Ciro Priello un film corale, opera prima del regista Marco Mario de Notaris in cui interpreto una donna degli anni ’80, madre di una bambina piccola, moglie di Ciro Priello e nuora di Stefania Sandrelli. Una donna snob, curata, molto diversa da me, ma anche dotata di tenerezza».
Quali sono i tuoi hobby, le tue passioni?
«L’arte in qualsiasi forma, dipingo, disegno, amo la fotografia, canto, ballo la salsa, la bachata e nel tempo libero faccio pilates».