“Lucania – Terra Sangue e Magia” di Gigi Roccati vince ben tre riconoscimenti al Social Film Festival 2019: il Premio Speciale per “L’ambiente – Formaperta”, Miglior Attore (Giovanni Capalbo) e Miglior Montaggio (Annalisa Forgione).
Il film vede al centro della storia Rocco (Giovanni Capalbo) e Lucia (Angela Fontana), un padre e una figlia in fuga da Carmine (Pippo Delbono), un malvivente avvelenatore di campi con cui Rocco ha un conto in sospeso. Lucia è muta dalla morte della madre: ha il dono di vedere e sentirne l’anima. Il padre credendola pazza, la sottopone ai riti di guarigione di una maga contadina. Il viaggio si trasforma in un atto di espiazione per Rocco e di formazione per Lucia, attraverso le terre magiche e selvatiche della Lucania.
Tra gli interpreti del film troviamo Giovanni Capalbo, Angela Fontana, Pippo Delbono, Maia Morgenstern, Christo Jivkov, con la partecipazione di Marco Leonardi.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il regista e sceneggiatore di “Lucania – Terra Sangue e Magia” presente alla nona edizione del Social World Film Festival.
Ricevere dei premi è sempre un motivo di orgoglio. Al Social Film Festival ne hai ricevuti tre, cosa rappresentano per te?
«Sono felice e onorato per aver ricevuto questi tre premi. Giovanni Capalbo, che ha vinto come Miglior attore del film è anche il produttore, con cui ho combattuto per quattro anni, fianco a fianco. Quella storia in qualche modo l’abbiamo costruita insieme e racconta della sua terra. Miglior Montaggio per Annalisa Forgione, montatrice anche dell’altro mio film “Babylon Sister” con cui abbiamo vissuto insieme quattro anni. Annalisa è una grande e sono contento di un premio donna per un caporeparto come il montaggio, un premio che tra l’altro lei ha ricevuto anche a Houston sempre per il film Lucania, in quell’occasione abbiamo ritirati tre Grand Jury Remi Award al 52 WorldFest Houston International Film Festival come miglior film straniero, migliore attrice (Angela Fontana) e miglior montaggio (Annalisa Forgione). Premio Speciale per “L’ambiente – Formaperta” è forse il più importante perché è dedicato al film ed è un premio per l’ambiente, il cinema che è legato al territorio».
“Lucania – Terra Sangue e Magia” è un lavoro cinematografico in cui la natura, la spiritualità, i luoghi e le persone sono i protagonisti della storia…
«Lucania è la storia di una ragazza che assiste allo scontro tra due padri, un padre antico che difende la terra e un uomo che gliela vuole distruggere. Lei sopravvive, indomabile e forte come la sua terra, una terra che ritrova la voce. Questo film l’abbiamo dedicato a un futuro dal cuore antico, alla difesa del nostro pianeta per il nostro futuro».
Com’è nata l’idea di realizzare questo film?
«La mia amicizia con Joe Capaldo risale a quindici anni fa, così quando lui ha avuto l’opportunità produttiva di realizzare il film, mi ha pensato e insieme a Carlo Longo siamo andati a scrivere questa storia in Lucania partendo da interviste, da lì è esplosa subito la tematica ambientale, la rottura di un patto tra gli uomini e la terra, inquinamento e rifiuti tossici. Da quell’urgenza abbiamo trovato un’altra tematica che è quella dei padri e dei figli, un conflitto generazionale, così abbiamo iniziato a scrivere di Rocco e Lucia, che in una fuga disperata tra le montagne ritrovano la loro umanità, il loro amore. Volevo raccontare una storia che fosse avventurosa, fosse il western mediterraneo, un’odissea folk. Credo che dobbiamo riconquistare il pubblico con storie avvincenti».
Come è avvenuta la scelta del cast?
«In parte è stata fatta insieme a Joe, perché lui è un attore, infatti, Maia Morgenstern aveva recitato con lui proprio in Basilicata in “The Passion of Christ” di Mel Gibson. Lo stesso Vale per Marco Leonardi, e Pippo Delbono, un altro straordinario interprete di questo film, Antonio Infantino che ha curato la colonna sonora ed ha recitato se stesso nel cuore della storia. Antonio poi è morto poco dopo le riprese e gli abbiamo dedicato il film. Per Angela Fontana, abbiamo circa 150 provini, ma non riuscivamo a trovare il personaggio che potesse interpretare Lucia, poi, dopo aver visto “Indivisibili” ho chiesto ad Eduardo De Angelis di darmi il contatto delle gemelle, le abbiamo provinate, erano tutte e due tre metri sopra il cielo, alla fine Angela si è presa quel ruolo perché si è commossa, perché ce l’aveva e perché anche loro sono figlie di questa terra e di quei conflitti».
Attualmente stai lavorando ad un altro progetto?
«Ho aperto una società di sviluppo per coccolare le storie perché a noi autori non ci vuole più bene nessuno, ci massacrano tutti e ci tirano via il sangue e si chiama Ardita Film. Sto scrivendo tre storie che parlano di vendetta in cui le protagoniste sono le donne. Sono delle storie ambientate tra l’Italia ed altri Paesi, poiché credo che questo sia un modo per aiutare il nostro cinema».